
Il futuro del centrocampo nerazzurro ha un nuovo nome: Petar Sucic. Il giovane croato classe 2003 è arrivato all’Inter dalla Dinamo Zagabria per 14 milioni di euro e ha già le idee chiare: vuole crescere, vincere e lasciare il segno. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha raccontato con entusiasmo i suoi primi passi in nerazzurro: “Va benissimo, il cambiamento di vita e di carriera è grande, ma l’ho voluto fortemente. Adesso mi trovo in un club semplicemente enorme”, ha dichiarato.
Un impatto emozionante: “Visti da fuori sembrano macchine, ma c’è umanità”
L’approccio di Sucic all’ambiente nerazzurro è stato intenso, ma positivo. L’accoglienza nello spogliatoio gli ha permesso di superare la timidezza iniziale: “All’inizio ero un po’ nervoso ed emozionato, mi chiedevo come fosse vivere l’Inter da dentro”, ha spiegato. “Ma quando sono arrivato, ho visto compagni concentrati, ma che sanno anche rilassarsi e godersi il momento”. L’aiuto dei veterani come Lautaro, Calhanoglu e Mkhitaryan è stato fondamentale. E su San Siro, nessun dubbio: “Quando ci sono entrato per la prima volta in un Inter-Fiorentina, ho detto ‘uao’: non è uno stadio, è la casa del calcio”.
Identità e ambizione: “Non voglio essere il nuovo Brozovic, ma me stesso”
Sucic si definisce un centrocampista moderno e duttile, capace di ricoprire più ruoli: “Posso giocare come numero 6 o numero 8, ma posso anche stare nella posizione più centrale”. Non ama i paragoni: “Quando dicono che sono il nuovo Brozo, rispondo che voglio solo essere me stesso”. Per Sucic il richiamo all’Inter è stato immediato: “Mi volevano anche altre squadre italiane, ma quando ho saputo dell’Inter, ho detto: ‘Voglio solo andare lì’”. Un messaggio chiaro: Petar Sucic è pronto a scrivere la sua storia in nerazzurro.






