Una rivelazione shoccante mette luce su Hamilton e la sua stagione. La problematica del britannico è stata individuata.
Quali sono i fattori che fanno la differenza tra un team vincente ed uno perdente in Formula Uno? Davvero tanti e sarebbe difficile riassumerli in poche righe: sicuramente, un ambiente dove ognuno fa la sua parte e anche di più quando bisogna compensare il momento delicato di uno dei compagni di squadra. Affiatamento e comprensione tra compagni di team, insomma.

Una situazione che apparentemente non appartiene a Ferrari quest’anno dato che la squadra a prescindere dai risultati ci ha fatto vedere momenti di tensione tra ingegneri e piloti, perfino in un caso tra gli stessi Hamilton e Leclerc, poi risolto con una pacca sulle spalle a fine gara. Tutti segni che, si, magari non c’è una vera crisi in atto per Maranello ma la situazione non è nemmeno così idilliaca come dovrebbe.
Le prime persone che si sono accorte che qualcosa non va come dovrebbe sono proprio gli ex addetti ai lavori di Ferrari che, avendo lavorato nel team, sanno come girino le cose e anche gli ex piloti che ben conoscono le dinamiche di un team in Formula Uno. Tra queste categorie di persone ne abbiamo una che ha analizzato molto lucidamente la situazione, ecco cosa ha detto.
Hamilton, questo è stato il grande problema
Luigi Mazzola oggi è uno speaker motivazionale, forse proprio ciò che servirebbe a Lewis Hamilton quindi ed ha lavorato fino dal 1988 in Ferrari in qualità di ingegnere. Su Sky in merito alla situazione del team ha parlato di cosa potrebbe esserci di sbagliato nel modo in cui il team sta affrontando questa stagione e soprattutto, cosa non va nel caso dei piloti.

I punti critici a cui va sommata l’influenza negativa della stampa che non ha lesinato su critiche e speculazioni sono principalmente la mancanza di fiducia nel progetto ed il fatto che il team sia già proiettato alla prossima stagione, avendo capito che per il 2025 c’è poco da fare. “Tanto di cappello a Vasseur”, avrebbe detto Mazzola considerando non facile la posizione del team principale francese.
“Ormai hanno capito [in Ferrari, ndr] che non c’è niente da fare, quindi anche quando si potrebbe fare qualcosa durante la gara, con una strategia diversa ad esempio, semplicemente la macchina non ha la stessa prestazione degli altri”, è l’analisi dell ex ingegnere. Una situazione molto sconfortante per i tifosi di Maranello considerando anche che in fin dei conti, Ferrari ha solo tre squadre davanti.