Nuovo appuntamento con ‘Di Tutto un Pod’. Ospite nel salotto di Lea Orifici, è stato Andrea Discanni, barbiere di decine di giocatori di Serie A e della Nazionale. Ecco alcune delle sue dichiarazioni. L’intervista integrale la trovate sul nostro canale Youtube.

Olivier Giroud, ex attaccante Milan (LaPresse) – sportitalia.it
I capelli platino di Giroud e Dimarco
Così riguardo il platino di Olivier Giroud: “Giroud, già ai tempi del Chelsea aveva avuto un taglio simile. Gli dissi se vincete lo scudetto il giorno dopo ci vediamo a casa tua e io ti faccio tutti i capelli bianchi. Il giorno dopo lo scudetto andai a casa sua e dopo 3 ore di lavoro gli feci tutti i capelli bianco platino. Gli dissi poi, sai che questo è il tuo colore. Da li in poi se lo rifece altre due volte nell’anno successivo. C’era clima di festa a casa sua, veniva da annate dove non era stato così incisivo, in Inghilterra. Nel Milan si è ritrovato ad essere il giocatore decisivo non solo per i gol ma a livello di spogliatoio, lui è un aggregatore nel gruppo. Ha una personalità e un senso di appartenenza che contagia tutti quelli che ha attorno“.
Così riguardo il platino di Federico Dimarco: “Nel caso di Dimarco sono altre esigenze, ora gli piace, glielo proposi in realtà 2-3 anni fa circa, era appena entrato in pianta stabile nell’Inter da titolare. Gli dissi, visto che hai i capelli fini, se ti facessi questo tipo di colore sembrerebbe che ne avessi di più. Non è che non ne abbia è che avendoli fini sembrano meno, l’attaccatura è anche ottima. Gli ho detto guarda che secondo me il tuo viso si presta molto. Lui era molto dubbioso, prima di un’estate alla fine glielo feci e da li non è più tornato indietro. Adesso le persone lo riconoscono anche grazie ai capelli biondi. Nel corso degli anni abbiamo aggiunto il moicano dietro“.

Sul rosa di Theo Hernandez
Così commenta la situazione di Theo Hernandez: “Io credo molto nella coerenza delle persone. Theo che vincesse o perdesse in questi anni è sempre stato stravagante. Il pensiero del tifoso medio italiano va molto dove tira il vento. Theo è stato uno dei calciatori più coerenti del Milan negli ultimi anni. Ha sempre seguito il proprio pensiero. Leggendo i commenti dopo una partita nella quale aveva diluviato, tutte le persone prima della gara lo esaltavano per il ritorno al passato quando già aveva i capelli. La gara poi è andata male e tutti l’hanno attaccato per il colore dei capelli“.

Le bombolette allo stadio
Sulle cose più strane mai fatte: “L’hanno scorso sono andato allo stadio alla festa scudetto dell’Inter a colorare di nerazzurro i capelli dei giocatori durante la festa. E’ probabilmente la performance più particolare. Mi ero messo d’accordo con i giocatori. Mi sono portato le bombolette allo stadio, sono riuscito a portarle all’interno dello stadio e poi gli ho pitturato i capelli“.

Sulla dipendenza dal barbiere
Chi sono i suoi clienti più fedeli: “Ionut Radu, è come se fosse mio fratello, è ossessionato dai capelli, è la persona che in assoluto ci tiene di più ai suoi capelli. Non c’è niente che gli possa impedire di farsi i capelli con me. Lui è anche il più vanitoso. Un’altro vanitoso era Giroud. Marco Borriello è la vanità fatta a persona. Lo era prima e lo è anche adesso. Sul più conservatore ti direi Javier Zanetti ma non gli faccio i capelli io. Per il resto difficile trovare qualcuno nel mondo del calcio con taglio standard“.

Aneddoto finale
Su un’aneddoto: “Ce ne sarebbero molti ma alcuni non si possono raccontare. Racconto questo, l’ultimo anno di Giroud andavo spesso da loro in Hotel in ritiro il giorno prima della gara. Quel giorno dovevo tagliare i capelli a Giroud e dissi, io vado a piedi ci vediamo su, loro presero l’ascensore io andai a piedi. Erano Leao, Bennacer, Giroud e Maignan. L’ascensore si blocco, iniziano a battere per farsi sentire. Erano tra il secondo e il terzo piano. Da li in poi cambiarono Hotel. Non so se fù per questo episodio. Chiamarono i tecnici dell’Hotel, rimasero chiusi 15 minuti. Leao faceva finta di avere gli attacchi di panico, gli altri ridevano. Alla fine arrivò un tecnico, sblocco l’ascensore e uscirono ridendo“.






