Fabio Fognini incanta Wimbledon e commuove tutti con un gesto inatteso che ha sorpreso persino Carlos Alcaraz.
Wimbledon è appena cominciato, ma ha già regalato una delle sue storie più belle. Non per un trofeo sollevato, né per un colpo spettacolare in sé. Ma per qualcosa di più umano, più vero, che va oltre il tennis giocato.

Sul campo, il protagonista è stato Fabio Fognini, e a vederlo muoversi sull’erba come ai vecchi tempi, in pochi avrebbero detto che questo potrebbe essere stato il suo ultimo match a Church Road. Perché sì, forse siamo davvero agli ultimi scambi della carriera del ligure, ma anche così ha voluto lasciare un segno.
Fognini da del filo da torcere ad Alcaraz e poi chiude con un gesto inconsueto
A modo suo, con talento, orgoglio e quel pizzico di imprevedibilità che lo ha sempre reso unico, Fognini ha dato del filo da torcere al numero due del mondo. Contro Carlos Alcaraz, uno che oggi rappresenta il presente e il futuro del tennis mondiale, Fognini ha tirato fuori tutto. Il braccio, la testa, il cuore.
Per oltre quattro ore si è battuto da campione, portando il numero 2 del mondo al quinto set, accendendo il Centrale di Wimbledon come non si vedeva da un po’. Il pubblico lo ha capito, lo ha percepito, e lo ha spinto fino all’ultimo punto, in un duello che ha avuto il sapore della grande sfida, di quelle che non dimentichi anche se sei “solo” al primo turno.

– sportitalia.it)
Alla fine ha vinto Alcaraz, com’era prevedibile, ma non senza soffrire. Però è stato quello che è successo subito dopo a lasciare tutti a bocca aperta. Finito il match, con ancora l’adrenalina in circolo, Fognini non ha fatto quello che ci si aspetta da un tennista di esperienza in procinto di lasciare il circuito. No, ha fatto qualcosa di più tenero, qualcosa che ha fatto sorridere anche lo spagnolo.
Prima di rientrare negli spogliatoi, infatti, si è avvicinato ad Alcaraz con una richiesta un po’ fuori dagli schemi: un cimelio per suo figlio Federico. La maglietta, una fascia, qualsiasi cosa che potesse rendere quel momento ancora più speciale per il bambino, che evidentemente ha già nel giovane fenomeno iberico il suo idolo. Un gesto semplice, certo, ma anche carico di significato.
Un padre che pensa al figlio, un campione che si fa da parte con umiltà e affetto, e un passaggio di testimone non scritto che ha commosso anche chi, da anni, segue Fognini più per le polemiche che per il gioco. In quel momento, Wimbledon si è fermato. Perché alla fine, il tennis è anche questo: una questione di cuore.






