l torneo di Wimbledon si è aperto con un debutto convincente per Jannik Sinner, che ha superato agevolmente il connazionale Luca Nardi con un perentorio 6‑4, 6‑3, 6‑0.
Una prestazione solida che ha confermato la crescita dell’altoatesino sui prati londinesi e lo proietta con fiducia verso un secondo turno complesso contro Vukic, anch’egli reduce da un’esibizione di spessore. Ma il tabellone maschile riserva sorprese già al debutto: Carlos Alcaraz, giustiziere di Sinner a Parigi, ha dovuto soffrire fino al quinto set contro il coriaceo Fabio Fognini, un segnale di come il cambio di superficie incida sulle certezze dei giocatori più quotati. Parallelamente, un altro “big” come Alexander Bublik è stato eliminato dal qualificato Munar, dimostrando che Wimbledon può rivelarsi terreno insidioso, dove nessuno è davvero al sicuro.

In questo contesto, Sinner ha saputo limitare i rischi, pressando e imponendo il proprio gioco senza fatica, rafforzando la convinzione che possa essere uno dei protagonisti del torneo. Eppure, mentre l’altoatesino scalda i motori prima di entrare nelle fasi decisive, c’è chi – paradossalmente – avrebbe preferito un suo passo falso. Un commento che arriva non dai suoi avversari diretti, ma da una collega del circuito femminile.
Pegula e l’insolito sollievo: “La sconfitta di Sinner mi ha fatto sentire meglio”
Se da una parte Sinner ha dimostrato freddezza mentale in campo, dall’altra sorprende la reazione di Jessica Pegula, numero 3 del ranking WTA, che in conferenza stampa ha ammesso di aver tratto una sensazione di sollievo nel vedere l’azzurro perdere contro Carlos Alcaraz al Roland Garros. Reduce da un’eliminazione di primo turno contro Lois Boisson, la tennista americana ha candidamente confessato: “Il ko di Sinner in finale a Parigi? Mi ha aiutato a sentirmi meglio, vedere perdere in quel modo Sinner, è stato un milione di volte peggio di quanto successo a me”. Un’affermazione che ovviamente ha diviso il pubblico. Da un lato, c’è chi legittima la confessione come un sincero sfogo psicologico, chiara espressione della delusione che può attanagliare uno sportivo dopo una sconfitta. Dall’altro, c’è chi interpreta la frase come un gesto poco elegante verso un collega, che ha sempre riscosso stima e simpatia dentro e fuori dal campo.

Nel contesto di Wimbledon, tuttavia, Pegula ha voluto precisare che il suo intento non era denigrare Sinner, ma semplicemente condividere la fragilità di un momento in cui anche dei campioni possono diventare specchi delle proprie emozioni. L’obiettivo della n°3 WTA restava comunque quello di reagire, già a partire dal match di contro Elisabetta Cocciaretto. Tuttavia il destino ha giocato un brutto scherzo alla statunitense, perché l’azzurra ha regolato la tenzone con due set terminati 6-2 6-3.






