Quando si parla di tennis oggi, il binomio Jannik Sinner e Carlos Alcaraz spicca come naturale linea di separazione tra due generazioni che stanno scrivendo la storia del mestiere.
Il loro confronto si consuma non solo sui campi da gioco, ma anche al di fuori: tra dichiarazioni social, sprazzi di privato e frecciate da conferenza stampa, emerge un quadro di rivalità intensa e affascinante. Sul rettangolo verde, entrambi brillano. Sinner si muove con costanza e precisione chirurgica, Alcaraz con la sua ispirazione imprevedibile e un tocco che incanta. Ma quando la tensione scende tra le corde, ecco che si accendono scintille inaspettate: uscite al limite, allusioni sulla vita off-court, velate ironie che spostano l’attenzione dalle racchette alle abitudini.

L’ultima di queste provocazioni è firmata da Nick Kyrgios, che in un podcast dal tono spigoloso non ha esitato a paragonare i due fenomeni. Da un lato lo definisce “più stabile” e “serio”; dall’altro mette in discussione il comportamento notturno e i presunti eccessi mondani dell’avversario spagnolo. Così, nell’ultimo atto, Alcaraz ha deciso di salire sul palco e replicare nel modo più efficace: non entrando nella polemica, ma con un sorriso e qualche parola che dimostrano come, a volte, le frecciatine facciano più effetto se riposte con ironia che con rabbia.
Alcaraz dopo l’affondo di Kyrgios: “Detto da lui non mi stupisce”
Di fronte all’ennesimo attacco mediatico – stavolta Nick Kyrgios ha cambiat obersaglio – Carlos Alcaraz non si è scomposto. Nel corso della conferenza stampa post vittoria contro Jan‑Lennard Struff, il numero 2 del mondo ha affrontato la questione con la classe che lo contraddistingue: “Sono commenti divertenti, provenienti da lui, quindi non mi sorprendono. Non è un mistero che Jannik sia più costante di me, ed è qualcosa su cui sto lavorando. Ma questo non ha nulla a che fare con la vita notturna, pur piacendomi goderla”.

Con questa battuta, il giovane spagnolo ha ammesso una parte di verità nelle affermazioni di Kyrgios, ma ne ha immediatamente chiarito i confini: non è una questione di eccessi da night-life, ma di equilibrio personale. Il “distrarsi” descritto dall’australiano, secondo Alcaraz, è solo una percezione superficiale: “Magari esco, mi diverto, ma in campo è un’altra cosa”. Le sue parole hanno stemperato la tensione: per lui, la componente umana e la gioia di vivere non intaccano il rendimento, anzi. È una dichiarazione che mostra maturità, consapevolezza e, soprattutto, la determinazione a far parlare il gioco, non i pettegolezzi.






