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San Siro, altri rallentamenti per la vendita. Inter e Milan si fermano a riflettere

La trattativa per la vendita dello stadio di San Siro, che sembrava vicina alla conclusione, sta incontrando nuovi ostacoli e rallentamenti. Dopo una lunga riunione di quattro ore giovedì scorso, il dialogo si è interrotto e la giornata successiva è trascorsa in silenzio. Il Comune di Milano mantiene ferme le sue condizioni riguardo ai costi dell’operazione, alle garanzie contro la speculazione e alla composizione della società acquirente.

Così gli emissari dei fondi proprietari di Inter e Milan si sono presi un giorno per riflettere, secondo quanto riporta La Repubblica oggi in edicola. Ma la trattativa dovrebbe riprendere a breve.

Lo Stadio Meazza di San Siro, Milano
Lo stadio Meazza a San Siro in esterna (Foto Canva)

La situazione è resa più complessa dagli sviluppi emersi in procura e dall’avvicinarsi della scadenza del 31 luglio, data entro la quale il contratto di vendita dovrà trasformarsi in una delibera di giunta. Quest’ultima, con ogni probabilità, sarà sottoposta anche al voto del Consiglio comunale. Qui, tuttavia, il clima appare incerto: diversi consiglieri hanno già espresso la loro opposizione all’operazione, mentre altri chiedono il rispetto di condizioni precise prima di dare l’ok definitivo.

Tra queste, emerge l’obbligo di investire quaranta milioni di euro per la riqualificazione del quartiere, cifra richiesta già nel 2023 e confermata successivamente. Altro punto fermo è la previsione del 50% di verde “profondo” nell’area interessata, come indicato nella conferenza preliminare dei servizi. Il sindaco Beppe Sala potrebbe incontrare a breve i capigruppo per fare il punto della situazione e verificare gli orientamenti politici, sia all’interno della maggioranza che dell’opposizione.

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