L’inizio del 2025 sembrava il preludio ideale per un’annata di riscatto per Matteo Berrettini. Il tennista romano, reduce da un finale di 2024 convincente, aveva sperato per il meglio al debutto nel 2025 con la vittoria su Cameron Norrie agli Australian Open.
Un segnale forte, accompagnato da buone prestazioni nei primi indoor ATP e nei Masters 1000 primaverili. Purtroppo un problema agli addominali, riemerso dopo il match contro Casper Ruud agli Internazionali d’Italia, ha interrotto bruscamente il suo torneo, costringendolo al ritiro e facendo temere il peggio per il resto della stagione. Dopo la rinuncia al Roland Garros, Berrettini ha deciso di testare nuovamente il suo fisico sull’erba di Wimbledon, sperando di ritrovare ritmo e fiducia. Tuttavia, il ritorno sull’erba non ha portato fortuna: è stato infatti sconfitto al primo turno da Kamil Majchrzak, una battuta d’arresto che ha confermato quanto l’infortunio ancora lo condizionasse.

I bilanci del 2025 per Berrettini sono chiari: prestazioni altalenanti punteggiate da momenti di buona competitività, ma messi in ombra da limiti fisici ricorrenti. La difficoltà a gestire il carico di partite senza ricadute è un campanello d’allarme. A 29 anni, Berrettini si trova in una fase cruciale: confermare il proprio status tra i migliori richiede un mix più stabile tra forma, salute e continuità e ora il rischio di scivolare sempre più in basso è concreto.
Doppio forfait e uscita dalla top 50: la svolta amara per Berrettini
L’annuncio del doppio forfait di Matteo Berrettini per i tornei europei estivi segna una svolta destabilizzante. Dopo la deludente sconfitta a Wimbledon, il romano ha rinunciato a due tornei chiave: l’ATP 250 di Gstaad e il torneo di Kitzbuhel, in programma la prossima settimana. Con la perdita di circa 500 punti, il campione azzurro si prepara a uscire dalla top 50 del ranking: una retrocessione dolorosa dopo anni passati nell’élite mondiale. La rinuncia agli appuntamenti post-Wimbledon non è solo una mossa tattica contro il rientro affrettato, ma una necessità medica. Il problema agli addominali, tornato con prepotenza, ha costretto il team di Berrettini a operare una scelta complicata: fermarsi e dedicarsi completamente alla riabilitazione piuttosto che entrare in campo e rischiare ricadute.

Questo stop, seppure drammatico in termini di punti e ranking, potrebbe rivelarsi determinante per la sua salute a lungo termine. Ora l’obiettivo è un recupero progressivo e programmato, con la mente già rivolta all’ATP 500 di Washington come possibile data per il ritorno. Difendere i 165 punti del 2024 diventa fondamentale per ricostruire il posizionamento in classifica. Tuttavia, la forza mentale di Berrettini sarà messa nuovamente alla prova: rientrare in forma, smaltire l’impatto psicologico della perdita di posizione e gestire le emozioni legate alla sua nota fragilità fisica.






