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Sinner, l’addio sconvolge: il mondo del tennis è senza parole

Sinner è fermo per recuperare dall’infortunio e, nonostante i successi del 2025, arriva una notizia che sconvolge il mondo del tennis. Un addio del genere non si può digerire…

Luglio scivola via senza le sue accelerazioni, i suoi dritti fulminanti, la sua compostezza glaciale che ormai è diventata un marchio. Jannik Sinner manca. Manca al circuito, ai tifosi, alle telecamere che lo rincorrono a bordo campo. Dopo il forfait a Toronto, inevitabile e previsto dopo le fatiche di Wimbledon, il rientro è previsto a Cincinnati, ultimo grande banco di prova prima degli US Open. La sua assenza pesa, ma non è una novità. In questo 2025 già tumultuoso, Sinner ha dovuto affrontare momenti delicati e decisioni complesse, dentro e fuori dal campo. Dalla vicenda legata alla positività al clostebol (risolta con una sospensione ridotta e un accordo con la WADA), alla scelta di separarsi da due figure storiche del suo team, Marco Panichi e Ulises Badio, passando per il ritorno – chiacchierato – di Umberto Ferrara, il percorso è stato tutto fuorché lineare.

Jannik Sinner
Sinner, l’addio sconvolge: il mondo del tennis è senza parole – Sportitalia.it (screen Youtube)

Eppure, tra le polemiche e le difficoltà, è arrivato il trionfo più grande: la vittoria a Wimbledon, che ha sancito la sua definitiva incoronazione come numero uno del mondo. Un traguardo cercato, voluto e costruito con metodo, forza mentale e un lavoro di squadra meticoloso. In questa scalata, un ruolo fondamentale lo hanno avuto Simone Vagnozzi e Darren Cahill, la coppia che ha affiancato Sinner in ogni passo di questo 2025 esplosivo. Ma proprio qui si apre un punto interrogativo che può pesare sul futuro immediato dell’altoatesino.

Darren Cahill resta o se ne va? Il nodo irrisolto nel team di Sinner

Alla vigilia di Wimbledon, Jannik Sinner aveva lanciato una scommessa particolare al suo coach australiano: “Se vinco, tu resti con me almeno un altro anno”. Una provocazione affettuosa, ma anche un patto non scritto che oggi torna di attualità. Perché Cahill, come noto, aveva già annunciato l’intenzione di chiudere la sua esperienza nel circuito alla fine del 2024, per motivi personali e familiari. E sebbene nulla sia ancora stato deciso ufficialmente, il dilemma resta aperto. Lo conferma Simone Vagnozzi, intervistato dal sito ufficiale ATP, che ha dichiarato: “Onestamente al momento non c’è nulla di certo, ma saremo tutti felici se Cahill resterà”. Una frase che riflette l’incertezza ma anche il desiderio condiviso di proseguire un cammino vincente.

Jannik Sinner
Darren Cahill resta o se ne va? Il nodo irrisolto nel team di Sinner – Sportitalia.it (screen Youtube)

L’intesa tra i due coach è stata una delle chiavi del successo. Vagnozzi si occupa degli aspetti tecnici e tattici, mentre Cahill lavora sulla parte mentale ed emotiva. Una sinergia rara, che ha funzionato perfettamente anche nei momenti più tesi, come durante la sospensione di Sinner o nei match decisivi di Wimbledon. Il numero uno del mondo, a soli 23 anni, ha costruito intorno a sé una squadra capace di proteggerlo, stimolarlo e accompagnarlo nella crescita. Perdere Cahill a fine 2025 significherebbe non solo rinunciare a un grande allenatore, ma rompere un equilibrio che ha prodotto risultati straordinari. Ma anche qui, come spesso accade nel tennis, l’ultima parola spetta al campo e al cuore. E forse, come nel caso di Wimbledon, basterà un’altra scommessa per cambiare tutto.

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