Con il prossimo GP in programma il 17 agosto, Bagnaia resta sempre al centro delle attenzioni in casa Ducati: l’annuncio sconvolge la MotoGP.
Due titoli mondiali non si cancellano facilmente, ma è altrettanto vero che nel motociclismo il presente conta più del passato. E il presente di Francesco Bagnaia è tutto fuorché roseo. Il pilota torinese sta affrontando la stagione più difficile della sua carriera da quando è approdato nel team ufficiale Ducati. Il 2025, sinora, lo vede costantemente alle spalle non solo della concorrenza esterna, ma anche di chi condivide con lui il box: Marc Marquez. Il campione di Cervera, rinvigorito da una Desmosedici finalmente docile, sembra inarrestabile, mentre Pecco continua a cercare il bandolo della matassa. Anche nell’ultimo weekend di gara a Brno, circuito ostico ma storicamente favorevole ai ducatisti, Bagnaia si è dovuto accontentare di un mesto quarto posto.

Una piazza che comincia a diventare fastidiosamente abituale, quasi una gabbia dorata da cui non riesce a uscire. Il podio, oggi, è un miraggio più che un obiettivo costante. I problemi sono sempre gli stessi: scarso feeling con l’anteriore, una moto che non trasmette fiducia, una competitività che sembra sfuggirgli tra le mani. Il confronto interno con Marquez, poi, è impietoso: dove Marc danza sul filo del limite, Pecco sembra bloccato da una costante necessità di controllo e simmetria. Una rigidità mentale e tecnica che, quando tutto funziona, lo rende micidiale. Ma quando qualcosa manca, anche solo un dettaglio, il castello crolla. Ed è proprio qui che la personalità del torinese sembra entrare in crisi. Mai polemico, mai eccessivo, Bagnaia è l’uomo che prova a dominare il caos con la disciplina. Ma in MotoGP, spesso, il caos è l’unica costante.
Lorenzo incoraggia Bagnaia: “Io lo difendo perché…”
A offrire una chiave di lettura interessante su questa fase di Bagnaia è stato Jorge Lorenzo, che di ‘perfezione’ se ne intende eccome. Ospite del podcast Mig Babol, il campione spagnolo ha parlato a ruota libera di sé e delle sue vecchie rivalità, ma ha speso anche parole sentite per Pecco. Bagnaia mi piace perché non molla. Io lo difendo, lo difendo molto perché lui è un po’ come me – ha dichiarato Lorenzo, evidenziando una sorta di fratellanza tecnica con il torinese. Secondo l’ex pilota Yamaha e Ducati, Bagnaia ha bisogno che tutto sia al posto giusto per rendere al meglio. Una moto stabile, tanto grip sull’anteriore, una sensazione di totale controllo. Solo così Pecco riesce a tirare fuori il meglio.

Se non trova questa sensazione soffre di più rispetto a uno Stoner o a un Marquez, che non hanno bisogno di questa perfezione nel settaggio della moto. Ve lo assicuro – ha aggiunto Lorenzo, con l’autorevolezza di chi ha combattuto e vinto contro i migliori della propria generazione. Un’analisi che restituisce dignità al momento difficile di Bagnaia: non un decadimento, ma una questione di struttura mentale e tecnica. Chi lo accusa di essere troppo fragile forse dimentica che certi piloti non sono nati per improvvisare, ma per eccellere quando le condizioni lo permettono. Il problema è che oggi, in Ducati, l’improvvisazione sembra essere diventata legge. E Marquez ne è il re.






