Non si può dire che la stagione della Red Bull stia andando a gonfie vele. Dopo l’addio improvviso di Horner, per Verstappen le sorprese non finiscono qui. A Spa è successo qualcosa di clamoroso…
Nel 2025, la Formula 1 ha cambiato volto. E mentre il focus mediatico resta spesso puntato sulla resurrezione rossa della Ferrari, in casa Red Bull si cerca di arginare un piccolo crollo tanto improvviso quanto emblematico. Max Verstappen, quattro volte campione del mondo, è l’uomo simbolo di una squadra che fino a pochi mesi fa sembrava invincibile. Ma quest’anno, il dominio granitico che aveva caratterizzato le stagioni precedenti si è dissolto in una serie di risultati opachi, errori strategici e segnali di nervosismo sempre più evidenti. La McLaren, con una monoposto finalmente all’altezza del proprio nome e una crescita verticale costante, è diventata il nuovo punto di riferimento per la competitività pura. E Verstappen, abituato a vincere in serie, sembra aver perso quella supremazia tecnica e psicologica che lo rendeva inavvicinabile. La classifica piloti si sta complicando e il sogno di eguagliare Michael Schumacher con cinque titoli consecutivi rischia di svanire nel nulla. L’olandese è ancora uno dei migliori interpreti del circus, sia chiaro, ma oggi la battaglia si gioca su altri dettagli: la gestione mentale, la capacità di resistere a una pressione inedita, la chimica col team.

Ed è proprio in quest’ultimo ambito che qualcosa sembra essersi spezzato. L’addio di Christian Horner, figura storica e pilastro dell’identità Red Bull, ha lasciato un vuoto che il neo team principal Laurent Mekies – promosso dalla Racing Bulls – sta cercando di colmare con metodo e diplomazia. Ma la macchina perfetta Red Bull ha perso uno dei suoi ingranaggi principali, e anche Verstappen, che con Horner condivideva un legame fortissimo nonostante qualche frizione, sembra risentirne. Non basta più la potenza della vettura: serve solidità, serve una direzione chiara. E oggi, quella direzione, pare offuscata.
Spa, Lambiase ancora out, torna Simon Rennie al fianco di Verstappen
A rendere ancora più complessa la situazione ci ha pensato l’assenza di Giampiero Lambiase, storico ingegnere di pista di Verstappen. Dopo aver saltato già il GP d’Austria per ragioni personali, Lambiase non sarà presente nemmeno a Spa-Francorchamps, uno dei tracciati più iconici e impegnativi del mondiale. La notizia è stata confermata dal giornalista olandese Erik van Haren e apre un ulteriore interrogativo sul clima interno al box Red Bull. A sostituire Lambiase sarà ancora una volta Simon Rennie, tecnico esperto che ha già lavorato in passato con Daniel Ricciardo e Alex Albon, oltre ad aver affiancato Verstappen al Red Bull Ring. Rennie è un profilo di assoluta affidabilità e conosce bene le dinamiche del team, ma non può contare sul legame simbiotico costruito negli anni tra Lambiase e Max.

Un’assenza pesante, soprattutto in una fase del mondiale dove ogni dettaglio può fare la differenza. Non è ancora chiaro se Lambiase tornerà regolarmente nel prossimo GP in Ungheria, ultimo appuntamento prima della pausa estiva, oppure se si dovrà attendere il rientro post-vacanze. Nel frattempo, Verstappen dovrà fare affidamento su tutta la sua esperienza e sulla lucidità di Rennie per provare a rimettere in carreggiata una stagione fin qui travagliata. Il trono è più instabile che mai.






