Un 2025 tutto sommato soddisfacenti per Luciano Darderi, che dopo il trofeo di Umago però è costretto a fare i conti con un infortunio preoccupante.
Con Jannik Sinner che continua a catalizzare l’attenzione dei media internazionali e a dominare il ranking mondiale, sembra quasi difficile pensare che il tennis italiano abbia spazio per nuovi protagonisti. Eppure, dietro l’astro altoatesino, la scuola azzurra si dimostra viva, dinamica e piena di giovani pronti a prendersi la scena. Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini, pur tra alti e bassi e un po’ più attempati, sono ancora nomi solidi del circuito, mentre Flavio Cobolli è la più fresca conferma di un movimento che continua a generare speranze concrete.

Tra i più brillanti in questo scorcio di stagione figura Luciano Darderi, classe 2002, che nelle ultime settimane ha inanellato risultati sorprendenti sul rosso. Dopo il trionfo a Bastad, il 23enne ha concesso il bis a Umago, conquistando il suo secondo titolo ATP consecutivo e il terzo stagionale sulla terra battuta. Un exploit che lo ha catapultato sotto i riflettori e lo sta proiettando con decisione nelle parti nobili del ranking. Ma se il tennis è fatto di colpi e fiato, a volte è anche beffardo. Proprio mentre Darderi stava assaporando il momento più dolce, quello dell’esultanza dopo il match point della finale croata, è accaduto l’imprevisto: un infortunio assurdo, tanto curioso quanto potenzialmente pericoloso.
Esultanza choc per Darderi: cade e si sloga la caviglia
A volte la gioia può giocare brutti scherzi. E così è stato per Luciano Darderi, protagonista di una scena tanto surreale quanto sfortunata: una distorsione alla caviglia sinistra durante i festeggiamenti per la vittoria del titolo a Umago. Dopo aver chiuso la finale con il match point decisivo, l’azzurro si è lasciato andare a un’esultanza spontanea ma maldestra, scivolando sul terreno di gioco e finendo a terra in modo goffo. Il gesto atletico, diventato subito virale sui social, ha messo in allarme tutti. Il giovane italiano ha raggiunto la sua panchina zoppicando visibilmente e vi è rimasto per circa dieci minuti, assistito dallo staff medico e dai fisioterapisti dell’ATP. Quando ha tolto la scarpa, si è notato che il piede sinistro era già fasciato, il che fa supporre che il problema potesse essere preesistente e aggravato dalla caduta.

Nonostante il dolore, Darderi è riuscito a rialzarsi, ha raggiunto l’angolo dell’intervista e ha partecipato alla cerimonia di premiazione, pur con evidenti difficoltà. Il primo bilancio parla di un infortunio non grave ma da monitorare con attenzione, specialmente in vista del prossimo impegno: il Master 1000 di Toronto, in programma nei prossimi giorni. Dopo due settimane intense sulla terra battuta e ben nove match giocati, le energie non sono al massimo, e la trasferta in Canada potrebbe subire modifiche. In attesa di aggiornamenti più precisi, il pubblico italiano incrocia le dita: Darderi ha talento e coraggio, ma ora serve anche un po’ di fortuna. E magari, la prossima volta, un’esultanza un po’ più sobria.






