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Sinner, una vergogna nazionale: Italia sotto choc

Non c’è niente da fare, quando Jannik Sinner non è impegnato in qualche campo in giro per il mondo, l’altoatesino trova comunque il modo di stupire.

Nel firmamento sportivo italiano c’è una stella che brilla con una luce rara, limpida e continua. Jannik Sinner, classe 2001, è ormai da tempo molto più di un talento del tennis: è diventato un simbolo, un punto fermo dell’immaginario collettivo. La vittoria a Wimbledon 2025 – primo italiano nella storia a riuscirci – ha suggellato un percorso di crescita vertiginoso, costruito con metodo, intelligenza, e una dose impressionante di sangue freddo. Numero uno del mondo, vincitore di Slam e Maestro delle Finals, Sinner è oggi il volto più riconoscibile dello sport italiano, anche al di là del tennis. In un Paese tradizionalmente innamorato del calcio, la sua scalata ha avuto del rivoluzionario.

Jannik Sinner
Sinner, una vergogna nazionale: Italia sotto choc – Sportitalia.it (screen Youtube)

Ragazzo del nord, riservato, misurato, senza fronzoli né polemiche. Il suo profilo pubblico è un manuale di sobrietà e dedizione. Eppure, è proprio in questa apparente perfezione che qualcuno ha trovato un motivo di distanza. Perché in Italia il consenso assoluto è un traguardo impossibile, e la simpatia – soprattutto nello sport – non segue quasi mai la logica delle vittorie. È per questo che, accanto al plauso generale e a un esercito di tifosi adoranti, sono affiorate negli ultimi anni voci critiche. Alcune sorprendenti, altre clamorose. Federica Pellegrini, Andrea Scanzi, Corrado Augias: tutti, in modi diversi, hanno sottolineato un certo “muro” emotivo che impedirebbe a molti di entrare in sintonia con l’altoatesino. Ora, a questa lista, si aggiunge una voce autorevole, colta e imprevedibile: Lella Costa.

Sinner non va giù a molti, Lella Costa: “Non mi sta simpatico”

L’attrice e scrittrice Lella Costa, in un’intervista alla GdS, ha dichiarato: “Sinner? Grande talento, ma non posso dire che mi stia simpatico, anche se so di espormi alla vergogna nazionale”. Una frase che colpisce non tanto per la sua durezza – non c’è cattiveria, solo sincerità – ma per il suo valore emblematico. Se anche una figura come Costa, da sempre attenta alle sfumature umane, non riesce a “sentire” Sinner, allora qualcosa di più profondo è in gioco. E qui il paradosso si fa affascinante. Come può un atleta che non sbaglia mai un’intervista, che non alza la voce, che ha sempre rispettato tutti, essere uno dei più discussi d’Italia?

Jannik Sinner
Sinner non va giù a molti, Lella Costa: “Non mi sta simpatico” – Sportitalia.it (screen Youtube)

Forse proprio quel suo modo così controllato, impeccabile, lo rende distante. In un mondo dove l’eccesso emoziona e divide, Sinner continua a vincere nel silenzio. E paradossalmente, proprio per questo, non sempre conquista il cuore. Il suo è un caso raro: ammirato universalmente, ma non universalmente amato. Un campione che resta un po’ sul piedistallo, senza averlo mai chiesto. E che forse, a modo suo, ha già imparato a conviverci.

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