Ai Mondiali di Singapore lo sconforto è stato immenso per la catastrofe che ha coinvolto Thomas Ceccon. L’intrusione ha sconvolto tutti ed è stata totalmente inaspettata.
Un bilancio più che positivo, ma non del tutto soddisfacente. Thomas Ceccon torna dai Mondiali di nuoto di Singaporecon tre medaglie al collo – due argenti e un bronzo – e la consapevolezza di aver lasciato in vasca un altro possibile podio. Il campione veneto si è confermato protagonista nelle gare veloci, salendo sul secondo gradino del podio nei 100 dorso e nella staffetta 4×100 stile libero, oltre al bronzo conquistato nei 50 farfalla, una delle specialità più imprevedibili e affollate. La delusione, seppur contenuta, è arrivata nella staffetta 4×100 mista maschile, chiusa dagli azzurri al quarto posto a soli 10 centesimi dagli Stati Uniti, terzi. Una manciata di decimi che brucia, soprattutto per chi, come Ceccon, aveva dichiarato a più riprese di puntare al bottino pieno. “Ero in grande forma, sono molto arrabbiato perché volevo la quarta medaglia”, aveva detto al termine della gara, con lo sguardo fisso sul cronometro.

Nonostante il podio sfumato, l’Italia ha archiviato una rassegna storica sotto il profilo della continuità: 25 finali raggiunte, dato che rappresenta il nuovo record assoluto per la Nazionale azzurra in un campionato del mondo. Il piazzamento nel medagliere – decimo posto complessivo – non rende pienamente giustizia al lavoro svolto dal gruppo guidato dal CT Cesare Butini, ma conferma la profondità del movimento e la qualità della nuova generazione, capace di reggere il confronto con le superpotenze.
Dalle vasche ai social: Ceccon risponde agli haters con ironia pungente
A fare notizia, però, non sono state solo le prestazioni in vasca. Nei giorni successivi alle gare, Thomas Ceccon è finito al centro di un acceso dibattito sui social, alimentato da critiche feroci e spesso sopra le righe. Il motivo di base sono state le sue dichiarazioni a caldo rilasciate ai microfoni della Rai, in cui aveva espresso frustrazione per il quarto posto nella staffetta e ricordato che anche ai Mondiali di Fukuoka, un anno fa, gli azzurri erano rimasti ai piedi del podio. Un’ammissione sincera, ma che molti tifosi non hanno gradito. Da lì, la valanga. Sotto un post di Eurosport su Instagram, i commenti si sono moltiplicati. C’è chi lo ha accusato di essere poco lucido e arrogante: “Sempre belle le sue interviste… non le capisce nemmeno lui”. Qualcun altro gli ha rimproverato di parlare troppo: “Deve lavorare di più e parlare di meno. È bravissimo, ma dovrebbe essere più umile”. Altri ancora hanno messo in dubbio la sua gestione delle gare: “Dovrebbe concentrarsi su una o due distanze, invece di provarle tutte”.

E proprio lì, nel cuore del fuoco incrociato, è comparso lui: Ceccon stesso, che con un’uscita ironica ha spiazzato tutti. Infilandosi tra i commenti con un profilo pubblico, ha scritto – Che pollo… gli sta bene – parlando di sé in terza persona e riferendosi alla scelta discutibile di non risparmiarsi nei 200 dorso, dove non ha raggiunto nemmeno la finale. Una frase pungente, sarcastica, ma anche autocritica, che ha disinnescato almeno in parte la tensione. Un modo originale e tutto suo di rispondere agli haters senza piagnistei o vittimismo. Un gesto che ha diviso il pubblico: c’è chi lo ha applaudito per l’ironia e la capacità di prendersi in giro, e chi ha insistito sul fatto che un vero campione dovrebbe lasciar parlare solo i risultati. Ma alla fine, tra chi lo critica e chi lo difende, una cosa è certa: Thomas Ceccon non passa mai inosservato, né in acqua né fuori.






