Il grande lavoro del Barcellona sul campo, con i risultati strabilianti e un settore giovanile all’avanguardia, è il frutto anche di un ‘dietro le quinte’ di livello assoluto. Il club blaugrana, che ieri sera ha strapazzato il Como nel Trofeo Gamper e si prepara a vivere un’altra stagione da protagonista indiscusso in Liga e in Champions League, ha ingaggiato un profilo di rilievo come direttore del reparto scouting: si tratta di Joao Amaral.

La lungimiranza di Amaral: uno scopritore di talenti
Con i suoi soli 38 anni, Joao Amaral sbarca al Camp Nou dopo aver fatto esperienze non da poco. E’ stato infatti direttore tecnico del Rio Ave, con un occhio clinico sui giovani talenti in giro per l’Europa. Le ambizioni del Barcellona si sposano alla perfezione con la brillantezza nel coordinamento, nella scoperta e nella gestione di profili giovanissimi. Il rapporto con Deco è ottimo e si prevede una grande organizzazione nella struttura gerarchica del club, sempre molto attento ai settori giovanili.
Al Rio Ave il lavoro di Amaral è stato davvero ottimo. Ha costruito una squadra molto giovane, la più giovane della lega portoghese, con un’età media di 22,5 anni. Cesary Miszta, Demir Ege Tiknaz, Clayton, Karem Zoabi, sono alcuni dei giocatori che Amaral ha portato al Rio Ave, aprendo ottime prospettive di consolidamento del gruppo e plusvalenza societaria.
Adesso è pronto e determinato a mettere a disposizione del Barça le grandi conoscenze del mondo del pallone.






