Per Jannik Sinner le parole sono come pietra che sconvolgono l’avvicinamento agli Us Open: sta vivendo un inferno
Il campo è la sua ancora di salvezza, il luogo dove spegnere le voci e le polemiche e accendere il talento. Jannik Sinner ha fatto brillare la sua classe nelle ultime uscite: da quando è tornato dai tre mesi di sospensione, il numero 1 al mondo ha dimostrato perché è considerato il migliore del momento insieme a Carlos Alcaraz.

Fuori dal campo però le polemiche non si spengono: sono passati mesi ormai dall’accordo con la Wada per i tre mesi di sospensione per il caso clostebol, eppure ecco commentatori vari tornare sempre lì, quasi a voler macchiare sempre e comunque ogni trionfo dell’altoatesino. Se in Italia, Sinner vanta di una certa ‘protezione’, fuori dal Paese i commenti al veleno contro di lui sono purtroppo all’ordine del giorno.
In particolare l’ultimo arriva dall’Inghilterra dove già il Daily Mail era andato all’attacco dopo il trionfo di Wimbledon: ora tocca al Times lanciarsi in un atto di accusa pesantissimo nei confronti del tennista italiano, partendo da un’altra vicenda di doping, quella legata alla ciclista britannica Lizzy Banks, squalificata per due anni dal Tas dopo una lunga battaglia legale. Proprio la Banks si è scagliata contro Sinner e contro la decisione di sospenderlo soltanto per tre mesi: parole durissime che agitano le acque in vista degli Us Open.
Sinner, la Banks accusa: “Ero sconvolta”
Proprio la ciclista britannica dalle colonne del Times ha detto la sua sul caso Sinner ed ha utilizzato parole molto pesante per la scelta fatta dalla Wada di patteggiare con tre mesi di sospensione.

La Banks torna alla vittoria a Wimbledon di Sinner ed racconta il suo stato d’animo: “Ho guardato la finale maschile e non mi aspettavo che mi colpisse così tanto – le sue dichiarazioni –, ero così sconvolta“. La ciclista non crede assolutamente al doping volontario di Sinner, ma rimarca in maniera dura la differenza di sanzione rispetto al suo caso: “Gli è stata inflitta una sanzione di zero mesi, come nel mio caso, in primo grado. È stato presentato ricorso al TAS e poi ha ottenuto una squalifica di tre mesi. A me non è stata mai fatta un’offerta, ma non l’avrei accettata comunque“. Quindi l’attacco: “Poi sono usciti allo scoperto e hanno detto che questo caso è a un milione di miglia dal doping. Come mi fa sentire? – si chiede la ciclista – Solo perché sono un po’ vecchia e a nessuno interessa, devo vivere un inferno, mentre lui può andare a vincere Wimbledon“.
Parole che riportano a galla il caso clostebol che Sinner sperava essere ormai finito nel dimenticatoio. Non è così e chissà ancora per quando Jannik dovrà sopportare chiacchiere di sottofondo che non possono però oscurare il suo talento.






