Schumacher, un verdetto che pesa come un mattone su una carriera leggendaria. Sembra che siamo davvero arrivati ai titoli di coda…
Nel mondo della Formula Uno ci sono state tante coppie vincenti. Una di quelle che noi italiani ricordiamo meglio, visto ciò che sarebbe successo al pilota di lì a poco con il suo passaggio in Ferrari decisamente fruttuoso, è il team composto da Flavio Briatore e Michael Schumacher in Benetton, scuderia scomparsa ma che vinse ben due titoli con il tedesco.

Erano gli anni novanta, il periodo d’oro sia per il pilota tedesco che si sarebbe ritirato un decennio abbondante dopo con un record di mondiali vinti pareggiato solo anni dopo da Lewis Hamilton sia per il team principal italiano che poi, sarebbe passato in Renault e che ora lavora con Alpine, nel tentativo di ridare linfa vitale ad una squadra sull’orlo della disfatta.
Ad oggi, Schumi giace a casa sua in condizioni purtroppo gravi – almeno lo si denota dal fatto che non abbia più avuto modo di apparire in pubblico e dal velo di privacy che la famiglia ha imposto sul pilota – e lo stesso Briatore ha ammesso di non andare spesso a trovarlo: “Voglio ricordarlo sorridente e vincente”, aveva detto una volta. Ma ormai, la parola fine è vicina.
Briatore, è tutto finito: lo ha detto Schumi!
Se Michael ha concluso in questo modo tragico la sua carriera, chi è ancora molto vicino alla F1 è suo fratello Ralf, forse meno vincente e famoso ma altrettanto ferrato in materia di motorsport. Il pilota tedesco che corse anche con Toyota durante la fugace apparizione del team giapponese nel paddock infatti lavora come commentatore per alcune emittenti.

Ralf ha dovuto dare – presumibilmente suo malgrado – l’addio ad un altro pezzo di motorsport importantissimo. Ritiene infatti che il tempo di Briatore stesso sia ormai giunto al termine. Una Formula Uno troppo diversa, questo il punto che lo porta a pensare che ormai, i tempi per un addio del manager siano maturi: “Penso che il tempo di figure come Briatore sia finito. Servono persone tecnicamente competenti ai vertici, qualcuno come Horner. Flavio potrebbe svolgere il ruolo di organizzatore e di mediatore, di volto verso il mondo esterno”, ha detto a Bild il pilota tedesco.
Una frase che suona come l’epitaffio di una lunga carriera di gestore che, da dietro le quinte, ha guidato uno dei team più sconvolgenti del mondo della Formula Uno. Del resto, all’età di 75 anni, Briatore avrebbe tutto il diritto di ritirarsi e guardare le gare di F1 comodamente seduto sul divano di casa, senza lo stress di dover trovare una quadra ai problemi del team francese.






