Kolo Muani, silenzio rumoroso per una Juventus che si guarda allo specchio
La Juventus si guarda allo specchio e scopre che non è cambiata più di tanto. Se volessimo potremmo anche ipotizzare la formazione di domenica per la gara con il Parma con la ragionevole certezza di non sbagliare molto.
Michele di Gregorio in porta, difesa con Federico Gatti, Bremer e Kalulu, esterni Joao Mario e Cambiaso, centrocampo con Khephren Thuram e Locatelli e Kenan Yildiz e Francisco Conceiçao a supporto di Jonathan David.
I bianconeri non hanno mutato di tanto la loro fisionomia e i famosi tre acquisti in più, citati lo scorso anno da Tudor per competere per lo scudetto non sono arrivati.
Le certezze di oggi si infrangono con i se di domani, con i dubbi di Bremer, perno indispensabile, con i dubbi di Koopmeiners, giocatore che non sappiamo se sarà quello di Bergamo, oppure no ed i dubbi sugli attaccanti che ci sono e non ci sono, tra un Jonathan David che deve ancora parlare italiano ed un Vlahovic che resta sulla soglia come la canzone dei “Neri per caso” ed un Kolo Muani che viene preso per “collo”.
Non parla da tanto il francese, a differenza di Igor Tudor che si lamenta del mercato aperto, come fanno un pò tutti gli allenatori, che però dovrebbero rimproverare le proprie dirigenze che fanno sempre tutto alla fine.

Kolo Muani, non parla ed è un silenzio rumoroso, perchè Tudor lo vuole, la Juventus pure ma il Psg non fa nulla per agevolare la trattative, tra richieste che sembrano “provocazioni” quando si avvicinano ai 70 milioni di euro. Comolli non molla, consapevole che su questa trattativa si gioca molto.
Per questo la Vecchia signora si guarda allo specchio, si scopre un pò più matura per età, ma forse si vorrebbe diversa da quella che è attualmente, con qualche certezza sui titolari e grandi dubbi su quelli che titolari non sono ma sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi.
C’è ancora da lavorare, ma sta per iniziare il campionato e si fa viva la sensazione ormai diffusa di essere un pò in ritardo, magari si recupera, ma la sensazione c’è. Domenica si gioca, alla fine il campo sarà unico giudice, ma attenzione a non credere ai fuochi fatui, le prime giornate valgono ma a volte illudono…






