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Tennis in lutto, è terribile: perdita devastante per l’Italia

Mentre Sinner e Alcaraz, oltre agli altri, si sfidano sul cemento di Flushing Meadows, il mondo del tennis piange una scomparsa devastante per l’Italia.

Ci sono persone che, pur lontane dai riflettori, finiscono per diventare pilastri silenziosi di una comunità. Non campionesse in campo, non volti mediatici, ma presenze costanti, sorrisi che riempiono circoli e tornei, volti familiari che raccontano il senso più autentico dello sport. Figure che hanno attraversato decenni di tennis vissuto da vicino, tra campi polverosi, tribune affollate e interminabili giornate trascorse a sostenere, organizzare, insegnare. In Sicilia, e non solo, tutti sanno che una certa donna era diventata un vero punto di riferimento.

Non tanto per i trofei sollevati – quelli li hanno alzati altri – quanto per la dedizione assoluta a una disciplina che aveva sposato nel senso più profondo del termine. Chi l’ha conosciuta la ricorda come instancabile, con la capacità di trasmettere entusiasmo anche nei momenti più bui. Una vita spesa accanto a un marito che al tennis aveva dedicato la carriera intera, e che lei aveva sostenuto passo dopo passo, trasformando quella passione in un impegno familiare e comunitario.

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Tennis in lutto, è terribile: perdita devastante per l’Italia – Sportitalia.it (screen Youtube)

Il sorriso, la parola pronta, la capacità di farsi volere bene in ogni ambiente: questi i tratti che hanno reso la sua figura riconoscibile e amata. Non era raro vederla incitare i giovani sui campi, consolare chi usciva sconfitto, o spendersi per iniziative volte a rendere lo sport un’occasione di crescita e riscatto. Insegnante, madre, nonna: tre ruoli vissuti con la stessa intensità, sempre con un filo conduttore chiamato tennis. Una presenza che mancherà enormemente, perché rappresentava un ponte tra generazioni, tra chi ha fatto la storia di questo sport e chi sogna di scriverla.

Tennis, la tragedia di Anna Romano, moglie di Gabriele Palpacelli

Oggi il tennis italiano piange la scomparsa di Anna Romano, 65 anni, investita sul lungomare dell’Addaura, a pochi metri dal mare di Palermo. Fatale l’impatto con uno scooter mentre stava attraversando la strada: una tragedia che ha scosso l’intera comunità cittadina e sportiva. Anna era la moglie di Gabriele Palpacelli, storico dirigente siciliano e Consigliere Federale scomparso nel 2022, e aveva condiviso con lui una vita segnata dall’amore per il tennis. Dopo la sua morte, aveva continuato a collaborare con il Comitato Regionale Siciliano, portando avanti l’impegno di Gabriele e mantenendo vivo il legame con la Federazione. La sua figura era indissolubilmente legata al mondo del tennis: i figli Francesco (ex seconda categoria e oggi maestro nazionale) e Carolina sono cresciuti con i valori trasmessi in famiglia, mentre il nipote Marco Cecchinato deve parte della sua formazione proprio agli insegnamenti ricevuti da Francesco.

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Tennis, la tragedia di Anna Romano, moglie di Gabriele Palpacelli – Sportitalia.it (Pixabay)

Oltre al tennis, Anna aveva dedicato la vita alla scuola e alla comunità. Insegnante di educazione fisica nei quartieri più difficili di Palermo, aveva anche aiutato tantissime donne con i suoi corsi preparto, dimostrando una sensibilità rara e una disponibilità senza limiti. Il presidente Angelo Binaghi, insieme al Consiglio Federale e a tutta la FITP, ha espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia Palpacelli: un messaggio che sottolinea quanto forte fosse il legame di Anna con il movimento tennistico nazionale. Resta il ricordo di una donna instancabile, capace di regalare sorrisi e sostegno a chiunque ne avesse bisogno. Con la sua scomparsa, il tennis siciliano e italiano perdono una presenza autentica, che aveva fatto dello sport una missione di vita.

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