Non sarà un’annata da ricordare per i risultati quelli di Aston Martin, ma il 2025 ha coinciso con l’avvento di Newey. Il suo arrivo cambierà le cose e intanto ha già dato una lezione all’ex Ferrari.
In Aston Martin si guarda avanti, con lo sguardo fisso al 2026, anno che segnerà l’inizio di una nuova era in Formula 1. La scuderia di Lawrence Stroll sa bene che il presente non sorride: in questa stagione, i due piloti di punta hanno raccolto complessivamente appena 52 punti, un bottino magro se confrontato con le ambizioni di inizio anno. Fernando Alonso, undicesimo in classifica generale, e Lance Stroll, subito dietro al dodicesimo posto, hanno vissuto un campionato fatto di fatiche, gare interlocutorie e tante occasioni mancate. Eppure, il bicchiere a Silverstone non viene visto mezzo vuoto. Perché se è vero che i risultati attuali parlano di una squadra a metà classifica, è altrettanto evidente che la programmazione per il futuro è già entrata in una fase cruciale.

Lo dimostra la scelta di affidarsi a Adrian Newey, il progettista più vincente della storia della Formula 1, che da circa quattro mesi lavora senza sosta alla nuova AMR26, la monoposto che segnerà il debutto delle nuove regole tecniche del 2026. Un investimento coraggioso e visionario, che non si limita al mero aspetto tecnico. La presenza di Newey ha già avuto un impatto tangibile sull’ambiente interno, portando energia e fiducia in un gruppo che, fino a pochi mesi fa, sembrava arrancare. La partnership con Honda, che dal 2026 diventerà fornitore ufficiale dei motori, completa il quadro di un progetto che vuole puntare dritto ai vertici. In questo contesto, persino i risultati opachi del presente diventano quasi secondari: l’obiettivo è seminare oggi per raccogliere domani.
Effetto Newey in Aston Martin, Alonso: “Con lui è una lezione continua”
Se c’è un pilota che sa riconoscere il valore delle persone che incontra nel paddock, quello è Fernando Alonso. Lo spagnolo, due volte campione del mondo, non ha esitato a sottolineare quanto il lavoro con Adrian Newey stia rappresentando per lui un arricchimento personale e professionale. Ogni conversazione con lui è un’opportunità. Si impara dal suo approccio e dalla sua capacità di anticipare le sfide. È unico nel mettersi nei panni del pilota e prevedere come cambierà la guida con le nuove regole – ha spiegato Alonso, che non si limita a sottolinearne la genialità tecnica, ma ne evidenzia anche l’impatto culturale.

Secondo l’asturiano, il lavoro di Newey non si ferma al disegno della monoposto. È un contributo che permea l’intera squadra, influenzando mentalità, approccio e cultura del lavoro. Sta aiutando il team a crescere, a pensare in modo diverso. È un valore aggiunto che pochi hanno – ha aggiunto l’ex Ferrari. Per una squadra che sogna il grande salto, la presenza di Newey non è solo un lusso ma una necessità. La transizione alle nuove regole, con l’introduzione della piena sostenibilità dei carburanti e di un’aerodinamica attiva, sarà uno spartiacque per l’intero circus. In quel contesto, avere in squadra chi ha saputo già in passato anticipare e interpretare i cambiamenti meglio di chiunque altro, rappresenta un vantaggio enorme. A Silverstone lo sanno bene: il 2026 è ancora lontano, ma la sensazione è che il futuro sia già cominciato






