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Bufera Sinner, insulti in diretta tv: Jannik sbalordito

Jannik Sinner, numero uno al mondo, continua a far parlare di sé dentro e fuori dal campo, ma ciò che è accaduto ora ha dell’incredibile.

Il tennista azzurro è ormai una figura mediatica a tutto tondo, seguito in ogni dettaglio della sua vita sportiva e privata. Non c’è giorno in cui il suo nome non compaia nei titoli dei giornali o nelle discussioni social, e questo è il prezzo che si paga quando sei il migliore al mondo.

Sinner US Open
Bufera Sinner, insulti in diretta e scoppia la polemica (Foto Instagram – sportitalia.it)

Però, senza ombra di dubbio, quello che è successo recentemente lascia perplessi, perché non riguarda direttamente Sinner ma chi, per lavoro, racconta le sue imprese. Durante una telecronaca, infatti, alcuni tifosi hanno reagito in modo spropositato a una semplice espressione utilizzata in diretta.

Insulti e commenti vergognosi: Jannik Sinner nella bufera

Al centro della vicenda è finito Lorenzo Fares, voce di SuperTennis, che si è visto piombare addosso un’ondata di critiche e persino insulti per aver definito Sinner con un termine che, a pensarci bene, non ha nulla di offensivo: “l’italiano”. Già, proprio così. In un mondo in cui spesso ci si attacca alle sfumature, questa volta l’eccesso di zelo del pubblico social ha oltrepassato ogni logica.

Molti, infatti, hanno preso di mira Fares accusandolo di ridurre la figura di Sinner a un’etichetta troppo banale, dimenticando però un dettaglio che rende ogni polemica fragile e, in un certo senso, surreale: Jannik Sinner è italiano, e definirlo tale non è altro che un modo per variare la telecronaca ed evitare ripetizioni infinite del suo cognome. Un sinonimo, niente più. Alcuni, però, anche in maniera pretestuosa vogliono continuare a puntare il dito sulla residenza di Sinner a Montecarlo.

Sinner sbuffa in campo
Jannik Sinner quei commenti non passano inosservati (Foto Instagram – sportitalia.it)

Lo stesso Fares ha deciso di rispondere pubblicamente con parole pacate ma molto chiare. “Sono onesto, rimango esterrefatto quando leggo da più parti gente che si indispettisce perché in telecronaca definiamo Jannik Sinner ‘l’italiano’ – ha scritto –. In diciassette anni ho ricevuto le critiche più disparate, anche giustamente, perché non si smette mai di imparare. Ma leggere insulti per aver usato un termine che rispecchia la verità è una delle cose più strampalate che mi sia capito di vivere”.

Il telecronista ha poi ricordato che da sempre lui e i colleghi hanno utilizzato questa definizione, senza che nessuno in passato se ne fosse mai lamentato. Solo ora, con i riflettori puntati in modo costante su Sinner, tutto sembra amplificato e ogni parola diventa materia di dibattito. È il prezzo della popolarità, certo, ma è anche un segnale di quanto il mondo dei social riesca a distorcere i contesti, trasformando un commento neutro in pretesto per attacchi personali.

In fondo, Sinner continua a parlare con la racchetta e a collezionare successi che lo rendono orgogliosamente “l’italiano” più forte di sempre nel tennis. Ed è forse questo il punto da non dimenticare: quando il campo dice tutto, le polemiche sulle parole rischiano di sembrare solo rumore di fondo.

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