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Tudor, incredibile o credibile? Chivu, quanti guai! Allegri senza giacca: di chi è la colpa?

Tudor, incredibile o credibile? Chivu, quanti guai! Allegri senza giacca: di chi è la colpa?

Igor Tudor è stato incredibile come la sua Juve? Ora è diventato un allenatore credibile? Oppure è come dice lui, quando sostiene:
“Non eravamo al nostro massimo livello, ma abbiamo vinto. Questo è un segnale importante. L’Inter è forte, ha avuto la rosa più completa negli ultimi cinque anni. C’è soddisfazione, ma siamo consapevoli che si poteva fare meglio”.

La partita con l’Inter di sabato è ormai acqua passata. La Juventus l’ha vinta – con un pizzico di fortuna, va detto – abbinata a colpi da novanta, subendo un gran possesso palla dell’Inter, ma con un numero di conclusioni non pari alla mole di gioco espressa.

L’allenatore croato, a fine gara, ha manifestato solidarietà al collega in alto mare: “Forse era più giusto il pareggio”,
mostrando grande sincerità. Ma alla fine, queste partite, gli anni passati, non le vincevi. E soprattutto non si vedeva da anni un ragazzo di diciannove anni tirare fuori dal cilindro un coniglio di quella portata.
Meglio per la Juve, meglio per Adzic, e per Tudor, che ha ascoltato i suggerimenti dei suoi collaboratori di fiducia.

Ora l’esame Borussia: squadra forte e in forma. E sarà ancora più difficile della Saturday night fever appena trascorsa.


La febbre, invece, è passata tutta a Chivu, che naviga con il sottofondo della canzone di Ariete: un “mare di guai”.
Sono talmente tanti che non riusciamo nemmeno ad elencarli tutti. Ma ci proviamo.

Sommer si è fermato a Inter-Barcellona, e da allora sono più i palloni che prende dalla rete che i clean sheet.
La difesa incassa troppi gol, e Akanji è stato contagiato dal mal di Bisseck.
Thuram, inteso come Marcus, ha cominciato a ridere, e forse deve ancora fermarsi. Le cause? Ignote.
Ma nonostante il pronto intervento per sminuire la cosa e chiudere il caso, la miccia è ormai accesa. E non lo è da poco. Se vogliamo dirla tutta, dal cuoricino a un post estivo di Calhanoglu. Lo spogliatoio è unito? Chiedetelo a Frattesi, che forse qualche minuto lo meriterebbe – e invece viene superato anche da Zielinski. Chivu è anche sfortunato, ma altri allenatori che hanno iniziato così… non sono durati molto. Ad Amsterdam, è già tutto a luci rosse.


Ci salutiamo con un pensiero per il prode Max Allegri, che ha tirato fuori il corto muso – anche se “corto” non è proprio, visto che ha preso quattro pali. Allegri ha riproposto uno dei suoi cavalli di battaglia: il rito del “senza giacca”, con l’ultimo episodio targato finale di Coppa Italia e un celebre grido: “Dov’è Rocchi?”. Questa volta ci siamo fermati all’atto uno della commedia.
Ma forse, in pochi ricordano che con l’arbitro di Milan-Bologna, Allegri ha vissuto una delle serate più tristi della storia del VAR: Juventus–Salernitana, gol annullato alla Juventus. Motivo? Si erano dimenticati Candreva sulla bandierina. Giustificazione? Non c’erano le immagini! Questa volta, le immagini c’erano. C’era anche il rigore, probabilmente. Ma non hanno cambiato idea.
Il finale, però, è come allora: Allegri, out, ma questa volta però per i tifosi del Milan è un “in” più convinto che mai.

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