Per Matteo Berrettini dopo mesi di tribolazioni, purtroppo, arriva la notizia che mai nessun tifoso avrebbe voluto sentire.
Parlare di Berrettini significa parlare di uno dei più grandi talenti che il tennis italiano abbia mai avuto negli ultimi decenni. Un giocatore capace di arrivare in finale a Wimbledon, di entrare stabilmente tra i primi dieci al mondo e di trascinare il movimento azzurro a livelli che per anni sembravano irraggiungibili.

– sportitalia.it)
La sua potenza di servizio, il diritto esplosivo e la capacità di reggere i palcoscenici più prestigiosi lo avevano trasformato in un simbolo e in un punto di riferimento per tutti gli appassionati. Non era solo un atleta, ma un’icona, con la sua immagine pulita e la sua dedizione sempre totale.
Berrettini: stavolta è finita davvero
Da tempo, il cammino di Berrettini ha preso una piega difficile. Gli infortuni, ripetuti e spesso dolorosi, hanno minato la sua continuità. Infatti, stagione dopo stagione, si è trovato a dover ripartire da zero, costretto a rinunciare a tornei importanti e a vedere il ranking scivolare via dalle sue mani. Non è semplice per un campione abituato a calcare i palcoscenici più prestigiosi ritrovarsi improvvisamente fuori dalle prime posizioni, quasi un intruso in un circuito che nel frattempo non ha mai smesso di correre.
L’ultimo episodio, però, ha un sapore amaro che va oltre la semplice sconfitta. Berrettini è uscito al primo turno, senza praticamente riuscire a opporre resistenza. Una caduta verticale, che non può lasciare indifferenti né i tifosi né gli addetti ai lavori. La sua prestazione ha mostrato un giocatore lontano parente di quello che fino a pochi anni fa incantava il pubblico, e la sensazione è che il peso di questi mesi difficili si faccia sentire non solo a livello fisico, ma anche mentale.

– sportitalia.it)
Ora lo attende un nuovo viaggio, con la tappa in Cina che potrebbe diventare l’ennesima prova di sopravvivenza in un calendario che non aspetta nessuno. Però, con queste premesse, è difficile immaginare un’inversione di rotta immediata. La sua condizione appare fragile e il rischio di altri stop è sempre dietro l’angolo. Non sorprende, quindi, che molti inizino a dubitare della sua presenza in Coppa Davis, una competizione alla quale Berrettini tiene moltissimo ma che, realisticamente, potrebbe dover affrontare senza di lui.
Il futuro, senza ombra di dubbio, è appeso a un filo. Berrettini non è più lo stesso e le incognite superano di gran lunga le certezze. I tifosi, che lo hanno sempre sostenuto con grande affetto, temono ormai da tempo che possa arrivare la decisione più difficile: quella di appendere la racchetta al chiodo. Non è una scelta imminente, almeno ufficialmente, ma la paura serpeggia e diventa ogni giorno più concreta.
La sua storia, però, merita rispetto. Perché Berrettini ha dato tanto al tennis italiano e resta comunque un simbolo di ciò che è possibile raggiungere con talento, sacrificio e determinazione. Adesso, più che mai, servirà capire se questo sia soltanto un passaggio doloroso o l’inizio di un epilogo che nessuno, davvero nessuno, vorrebbe vedere.






