Il Consiglio comunale di Milano si è riunito ieri per parlare del tema legato alla vendita di San Siro a Inter e Milan: non è stato concluso nulla ancora ed è atteso per lunedì il voto per deliberare sul tema. Come noto, da questa decisione dipenderà il prosieguo della vita che tutte le parti in causa (Inter, Milan e il sindaco Sala) vorrebbero: i due club ancora nella loro città. Nonostante l’ipotesi di valutare altre piste sia alquanto remota, è innegabile che ci sia una certa apprensione sulla questione per i paletti che continuano ad arrivare dalla politica.

D’altronde il Presidente nerazzurro Giuseppe Marotta prima della sfida contro il Sassuolo ha dichiarato: “Se non si riuscisse a risolvere la questione con la città di Milano, purtroppo Inter e Milan sarebbero costrette a guardarsi intorno andando altrove. Una cosa che non farebbe bene alla città”. L’Inter si era mossa con passi decisi verso Rozzano come ipotesi alternativa, salvo poi abbandonare la pista, così come il Milan con San Donato.
Intanto sul tema interviene l’ormai ex ad del Monza Adriano Galliani, che parlando a La Gazzetta dello Sport ha spiegato: “Una città come Milano non può non avere un grande stadio in linea con i tempi. E il luogo non può che essere San Siro, ben servito da metro, strade e autostrade, dove i tifosi del Milan sono abituati ad andare da 100 anni e quelli dell’Inter da 80. San Siro è impossibile da ristrutturare. L’alternativa è costringere le squadre a giocare nella cintura milanese.
Ogni consigliere comunale, al di là delle logiche politiche, deve valutare se per la città di Milano, sia conveniente avere uno stadio meraviglioso o non averlo. Una città all’avanguardia, bella come Milano – ha concluso Galliani – non può non avere uno stadio all’altezza del suo standard. L’eresia non è abbattere San Siro, ma Inter e Milan fuori dalla loro città”.






