L’ex arbitro Antonio Iannone è intervenuto a Sportitalia per commentare l’inizio di stagione dei direttori di gara nel campionato italiano.
Siamo alla quinta giornata, ma ci sono già state tantissime polemiche arbitrali. Che ne pensa?
“Dico che è alquanto prematuro e insolito fare una prima rendicontazione di quanto fatto dagli arbitri considerando che siamo alla quarta giornata. Poi è chiaro che ci sono state prestazioni non positive in alcune gare da parte degli arbitri, come riconosciuto dallo stesso Rocchi a Open VAR. Va detto che siamo all’inizio: i giovani arbitri vanno fatti crescere. Se non iniziamo questo processo di crescita testando gli arbitri in certe partite, non cresceranno mai”.
Il fatto che si puniscano certi arbitri che sbagliano, come fatto con Mercenaro e Fabbri dopo le gare con Milan e Juventus, è giusto?
“Non credo che Rocchi abbia mai punito. Semmai tende a preservare un arbitro che non è in uno stato di forma adeguata. Quindi si cerca di tutelarlo per fargli recuperare energia e concentrazione, come con il passaggio in una categoria inferiore o in un ruolo diverso. Non sia presa come una punizione”.

Per episodi contestati come quelli in Bologna-Genoa, Verona-Juventus e Milan-Bologna, come si può fare per avere uniformità?
“Questa è la missione di questa commissione. Ci si chiede come si possano commettere certi errori con la tecnologia a disposizione ed è normale chiederselo. Qui c’è un grande lavoro da fare dal punto di vista comunicativo. Anche nello scegliere i frame, le immagini, le parole giuste per comunicare e far capire cosa sia successo”.
In questa giornata ci saranno partite delicate come Milan-Napoli. La pressione aumenta?
“Rocchi ha l’esperienza e le spalle larghe per non cambiare il suo approccio. Pur tenendo conto di quello che accade settimanalmente. Milan-Napoli non solo dal punto di vista della classifica, ma anche da quello mediatico è una partita che pesa. Nella designazione si tiene conto anche del peso mediatico che può avere, dell’esperienza che può avere. Rocchi è intelligente”.
Sulla Refcam e sulla FVS: che ne pensa?
“Sono aperto alle innovazioni che possono far crescere una prestazione professionale. Chiaro che dobbiamo anche formare in modo adeguato perché questi strumenti vengano usati in modo migliore. Sulla Refcam: è chiaro che oggi l’esigenza del calcio è anche una esigenza di spettacolo. Valorizza il prodotto calcio. Poi aiuta anche a capire con che visuale l’arbitro prende delle decisioni, quindi va benissimo. Sull’FVS: come ogni cosa sperimentale va sperimentato, valutato. Se usato in maniera opportuna, credo che sia un grande vantaggio. Mette le società nelle migliori condizioni di pensare di aver vinto, perso o pareggiato, ma con una consapevolezza diversa’”.






