Per un gesto di cortesia, i due team italiani sono ora ai ferri corti. Arrivano botta e risposta da Ducati e VR46 su un episodio che ha cambiato il corso della stagione corrente.
In un mondo competitivo come quello dei motori, si può davvero dire di avere dei veri amici? Bella domanda, soprauttto vedendo quello che sta succedendo dopo che una notizia teoricamente “privata” è in qualche modo arrivata prima a qualche cronista, poi alla stampa e infine a tutti i milioni di appassionati di MotoGP che seguono questo meraviglioso sport in Italia ma anche fuori.

Partiamo dalla pietra dello scandalo ovvero un test tenutosi a Misano qualche tempo fa: nel corso di queste prove, il pilota di Ducati Lenovo Francesco Pecco Bagnaia, reduce da una serie di gare pessime, ha chiesto di utilizzare la motocicletta di Franco Morbidelli, una Ducati GP-24 della scorsa stagione appartenente al team VR46. La stessa squadra di Alessio Salucci, dopo un po’ di tira e molla, ha ammesso quanto accaduto.
Uccio avrebbe dichiarato: “Abbiamo aiutato Francesco Bagnaia, ha girato su una GP-24 appartenente a Morbidelli”. Una dichiarazione ben più esplicita del comunicato ufficiale del pilota di Ducati Lenovo alla stampa in cui si sentiva un più riservato: “Non posso dirvi che cosa ho fatto. Ma c’entra qualcosa della scorsa stagione”. La divergenza di visioni su come affrontare con la stampa questo test che ha portato Bagnaia a vincere in Giappone ha scatenato varie tensioni tra i due team.
Ducati – VR46, parte la faida?
Secondo Franco Morbidelli, non c’è nulla di male in quanto fatto nel corso del test dato che Bagnaia stesso aveva più volte affermato di aver trovato un feeling pessimo sulla GP-25 proprio se paragonato a quello con la GP-24 dello scorso anno: ” L’importante era che Pecco potesse ottenere la conferma che cercava sulle sue sensazioni con la moto. E se questo aiuto è servito ad aumentare la sua fiducia e a fargli fare un passo avanti, ne siamo stati felicissimi”, le parole del pilota italiano.

Queste parole hanno dato abbastanza fastidio a Tardozzi, non è chiaro se per qualche possibile ripercussione della DORNA sulla decisione di Ducati di effettuare questo test o per puro orgoglio sportivo o, ancora, per un patto non scritto di non parlare della vicenda con la stampa di quanto accaduto a Misano pochi giorni fa: “Sono rimasto molto sorpreso dalle parole di Uccio”, ha detto a DAZN un Tardozzi non proprio sereno.
Il dirigente del team prosegue: “Se lo dice Uccio… Noi abbiamo la possibilità di fare parecchi cambiamenti sulla moto, per cui usare parti già usate è normale”. Che queste parole troppo esplicite con la stampa abbiano minato il bel rapporto che c’è tra i due team? Ancora Morbidelli cerca di portare la pace: “Alla fine, siamo tutti una famiglia”, aveva detto in merito.






