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Camarda come Panenka: rigore da record col cucchiaio. È il marcatore più giovane in U21

Una gioia dietro l’altra per Francesco Camarda, giovanissima promessa del Milan in prestito al Lecce. Dopo l’acuto in Serie A, è arrivata anche la rete con la nazionale U21.

Rosee prospettive. Camarda appartiene a un gruppo molto ristretto di talenti che l’Italia vuole coltivare nel migliore dei modi. Un attaccante che ha già fatto parlare di sé con la Primavera del Milan, e quest’anno ha siglato il primo gol in Serie A con la maglia del Lecce. Niente male per un classe 2008, che non ha ancora compiuto la maggiore età. Questa sera ha trovato anche la prima gioia con la maglia della nazionale U21, diventando il più giovane marcatore degli azzurrini. E l’ha fatto con grande stile ed eleganza: un rigore calciato facendo il cucchiaio, un certificato di freddezza notevole nella sfida che gli azzurrini hanno stra-dominato contro la Svezia (finale 4-0). A segno anche Pisilli (con una doppietta) e Berti, che ha chiuso la pratica con un rigore al 93esimo, proprio nel suo stadio (il Manuzzi di Cesena).

Camarda, attaccante Lecce
Camarda trova la prima gioia anche con la nazionale U21

Camarda, un talento da coltivare

La prima gioia con la nazionale coincide con una grande prestazione di squadra messa a referto dagli azzurrini contro la Svezia: un poker senza discussioni. Giusto ieri Camarda aveva spiegato le sue sensazioni di aver già timbrato il cartellino in Serie A: “Da quando inizi a giocare, sogni vuoi dei momenti come questi. Il primo gol, l’esordio, sono obiettivi che ti poni da quando sei bambino. Diciamo che averlo raggiunto mi dà grande soddisfazione e motivazione. È un punto di partenza e sono sempre più motivato ad arrivare più in alto possibile. Sono qui in Nazionale e penso a questo. Voglio portare i miei compagni ai tre punti”.

L’essere un predestinato potrebbe aumentare eccessivamente le pressioni a un giocatore così giovane? Camarda, a tal proposito, ha risposto così: “Sinceramente non l’ho mai pensato. Vivo sempre sul presente, giorno per giorno. Nel club come in Nazionale, cerco di migliorarmi e di fare meglio possibile. Non sono io a dover dire che sono un predestinato. Cerco di isolarmi il più possibile da tutto”.

Il futuro potrà essere dalla sua parte, ma Camarda ha una dote non da poco: il lavoro minuzioso nel quotidiano e quella grande voglia di arrivare, quella fame agonistica che, se unita al talento, può condurlo davvero su vette elevatissime: “Non sono nessuno nel calcio. Devo dimostrare a me stesso, sul campo, che devo ancora fare molto. Voglio arrivare più in alto possibile, mi sono posto grandi obiettivi e li voglio raggiungere tutti. Dire a che punto sono arrivato… Non sarei sincero, ho 17 anni. È solo l’inizio, non ho fatto niente. Partita dopo partita voglio migliorarmi sempre di più”.

 

 

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