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De Laurentiis attacca i vertici del calcio e svela il suo piano per la Nazionale

Aurelio De Laurentiis show! Il presidente del Napoli ha parlato durante un evento a Washington. De Laurentiis ha affrontato vari temi, tra cui l’argomento nazionali ma anche un pensiero sui vertici del calcio. Ecco le sue parole.

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato delle dichiarazioni a Washington, durante un Gala per il 50esimo anniversario del Niaf. Diversi gli argomenti trattati dal presidente del club azzurro, che non si è trattenuto e ha parlato senza filtri, soffermandosi sulla nazionale ma non solo.

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli [Credit: ANSA] - Sportitalia.com
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli [Credit: ANSA] – Sportitalia.com

De Laurentiis show: che attacco!

De Laurentiis è partito su un discorso generico, dichiarando: “L’Europa deve cambiare. Credo sia giunto il momento. I vertici del calcio non vogliono cambiare perché hanno paura di perdere la loro poltrona sulla quale stanno seduti comodamente, però sarebbe arrivato il momento di cambiare le regole del gioco e il format dei campionati”.

Sui calciatori e la nazionale, De Laurentiis ha detto: “Si gioca troppo, i calciatori alla fine non ce la faranno più a fare tantissime partite all’anno. Per le Nazionali servirebbe un “cap”: dopo i 23 anni non puoi più andare in Nazionale, devi scoprire i nuovi. Se fai giocare chi ha 37, 35 e 30 anni e questi si infortunano, stai dando un calcio agli stinchi ai campionati locali. Non c’è rispetto e non c’è un sufficiente pagamento del prestito di un calciatore che 12 mesi all’anno prende lo stipendio da noi”. 

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli

 

L’attacco al calcio italiano: le sue parole

Qualche settimana fa, al termine della proiezione della prima del film sul quarto Scudetto del Napoli, il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis aveva parlato della situazione attuale del calcio.

“Il calcio deve trovare una nuova strada, così com’è oggi concepito in Italia ed in molti paesi in Europa è destinato a morire perché non potrà sopravvivere e sopportare i costi attuali. Mi auguro ci sia ad un certo punto la possibilità di rivedere in che modo organizzare i campionati, in che modo organizzare il gioco del calcio affinché i ragazzini e i giovani non si distraggono come oggi fanno e regalandosi soltanto gli highlights perché durante le partite smanettano, non hanno tempo per vedere quello che loro giudicano lento e noioso e appartenente al passato”.

“Anche questo dovrebbe farci riflettere e farci dire ‘Come si dovrebbe cambiare questo calcio e perché non si cambia in fretta?’. Forse per far vivere tranquillamente quelli che occupando qualche posto istituzionale hanno paura che il giocattolo gli si rompa tra le mani? Ma questo non è giusto e corretto pet i tanti milioni di tifosi che vorrebbero avere delle risposte meno allarmanti e più moderne”.

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