Da Tudor a Pioli passando per Sarri: ad ognuno il suo.
Adesso è troppo facile: Zhegrova, Openda e David non sono da Juve, il mercato è stato un fallimento, sono brocchi e scarsi, liberiamocene al più presto. Sarebbe stato più giusto e logico dirlo il 2 o 3 settembre, con il senno del prima. Ma viviamo in un Paese figlio del risultato, si parla sempre dopo.

Sarri alla Lazio
Se Sarri non avesse pareggiato a Bergamo, lo avrebbe massacrato come se le colpe dell’attuale momento della Lazio fossero soltanto sue.
Sarri ha invece pareggiato e la Lazio è stata eroica. Non hanno ancora capito che gli hanno dato una squadra senza rinforzi, con la depressione di chi è rimasto e probabilmente avrebbe preferito andar via, con la non comunicazione del “mercato bloccato” arrivata una settimana prima rispetto a quanto appreso dall’allenatore, senza dimenticare gli infortuni a catena che avrebbero minato la serenità di chiunque. Adesso magari vorrebbero che Sarri le vincesse tutte o quasi tutte, incredibile. Invece, aver collezionato cinque punti nelle ultime tre partite è quasi un evento rispetto alle difficoltà (eufemismo) incontrate.
Pioli e la Fiorentina
Vado controcorrente: a me la Fiorentina in casa del Milan è piaciuta poco. Il primo tempo è stato di una timidezza assoluta, non si costruisce una squadra che ritengo di qualità per fare mille tocchi orizzontali.
Sopratutto contro un avversario in piena emergenza, con tanti titolari fuori. Se la Fiorentina avesse avuto coraggio e personalità, avrebbe aggredito il primo tempo, forse non avrebbe lasciato Kean da solo, tante cose diverse rispetto a una banale routine che sembrava dovesse portare allo 0-0 come massimo obiettivo. Trovato il gol con Gosens, la Fiorentina non è riuscita a tenere il risultato, si è sgretolata come spesso le succede e qui le uniche responsabilità sono di Pioli.
Capitolo tifosi Viola
Lo dico a beneficio di chi continua a prendersela con i tifosi viola, chiaro esercizio senza un senso, tirando ancora fuori le sagome di Italiano e Palladino. Nulla c’entra, a meno che non si tratti del tentativo di difendere chi ormai non c’è più per esaltare qualcosa che nulla a che vedere con l’attualità. Ma adesso ho memorizzato un’altra cosa patetica: se i tifosi della Fiorentina fossero meno critici – lo sono da sempre – la classifica consentirebbe di avere almeno 7-8 punti in più. Una barzelletta.
E la Juve…
Torno sul primo punto, quello legato alla Juve. Stasera Madrid non darà sentenze perché sarebbe assurdo pensare che una partita possa essere decisiva per qualcosa. Ma la cosa che stride di più si riferisce a queste frecciatine di Tudor verso la società, più che altro Comolli unico destinatario.
L’allenatore della Juventus non può rivolgersi a quello del Como tirando su una polemica stucchevole sul fatto che “lui ha ottenuto i calciatori che voleva, io no”. L’allenatore della Juventus non può trascinarsi da solo all’interno di questo sentiero scivoloso, che gli crea soltanto problemi, come se fosse un incredibile autogol.
Tudor non è contento del mercato e non c’è bisogno che lo dica, basta guardare l’utilizzo dei nuovi acquisti. Sarebbe bastata quella come risposta piuttosto che entrare in un circuito pericolosissimo. Eppure Tudor dovrebbe sapere meglio e più di altri cos’è la Juve. Anzi: cos’era e cosa non riesce più a essere.






