Il tema non è se Tudor rischia la panchina contro la Lazio.
È vero che la Juve non è abituata agli insuccessi e l’ultimo mese e mezzo senza vittorie non è accettabile, ma il punto della questione ora è un altro: va più a fondo. L’allenatore croato sta riscontrando le stesse difficoltà del suo predecessore, Thiago Motta (che però a questo punto della stagione aveva fatto meglio in Champions League), come di quelli che sono passati da Torino prima loro: Allegri e prima ancora Pirlo. L’ultimo a vincere lo scudetto alla Juve è stato Sarri: il titolo venne pure festeggiato poco, come se fosse scontato, ma viene ricordato come l’ultimo dei nove consecutivi che hanno rappresentato un pezzo di storia del club.

L’ultimo Scudetto della Juve con Sarri
Sarri a Torino fu accolto nell’entusiasmo per l’idea che potesse far giocare meglio la Juve, ma assorbito poco e niente. Finendo per essere quasi rigettato da un ambiente che non avrebbe mai immaginato il buio successivo.
Il crollo della Juve è profondo perché mancano le basi da un pezzo, precisamente da quando si è sgretolato del tutto quel nucleo di giocatori che dopo tanti anni di insuccessi han capito come fare la differenza con la maglia bianconera addosso. Negli ultimi anni ci si è spesso aggrappati al cambio dell’allenatore per rimandare il problema, nel frattempo sono cambiati anche i dirigenti e dunque i gruppi di lavoro: ma ciò che non si compra è l’esperienza nel club, la consapevolezza del peso della maglia e della gestione necessaria: nei tempi d’oro non si è lavorato adeguatamente al ricambio generazionale, ora la rosa manca soprattutto di quello zoccolo duro che ha sempre fatto la differenza nella storia bianconera.
Il futuro della Juve attorno ad Yildiz
La Juve vuole costruire il proprio futuro attorno a Yildiz: per questo intende fare di tutto per blindarlo. Comolli sta accelerando sul rinnovo e negli ultimi giorni c’è stato un momento che potrebbe rivelarsi uno snodo decisivo per trattenere il turco: i genitori e gli agenti hanno ascoltato la proposta del club, registrato e appreso direttamente la volontà di costruire il nuovo ciclo attorno al calciatore.
Kenan vuole rimanere alla Juve per ripercorrere le orme del suo idolo, Del Piero, ma vuole anche garanzie sul progetto sportivo perché ci sono altri club come il Real Madrid che sono pronte a rilanciare per averlo. Alla Juve Yildiz è fra i leader che stanno venendo su: Tudor ha menzionato anche Locatelli, Perin e David che evidentemente ha lo spirito necessario per farsi ascoltare nello spogliatoio.
Nella Juve vincente erano i senatori ad accogliere i nuovi e fare in modo che potessero uscire prima possibile dalla centrifuga consueta del primo periodo a Torino: non è un dettaglio da poco, Koopmeiners c’è ancora dentro.
I nuovi senatori della Juve
Serve tempo e pazienza per costruire uno zoccolo duro che possa rappresentare la Juve come si deve, sul campo e anche fuori. E che la conoscenza del club faccia la differenza lo si vede palesemente da come Vlahovic, potenzialmente in partenza per tutto il mercato estivo, oggi renda meglio dei colleghi di ruolo appena arrivati: cioè David e Openda.
Per costruire una Juve vincente non basta mettere dentro solo il talento: bisogna che tutti riescano a immergersi nella storia e comprendere ogni segreto della squadra che conta più tifosi in Italia, o quella che – disse una volta Sarri – “riesce a essere la più odiata e amata nello stesso momento in qualsiasi parte d’Italia giochi”.
Per questo il punto non è se Tudor è l’allenatore giusto o no per la Juve di oggi: ma quanto il club intenda ricostruirsi davvero – dopo molti tentativi falliti in questi anni – sulle basi di ciò che è sempre stato nella sua lunga storia centenaria. Con lucidità.






