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Juve, ecco come sei diventata con Spalletti (e perché)

“Le parole nuove non affaticano la mente”: ha detto Luciano Spalletti.

Così, il neo allenatore della Juve prima del match di Cremona ha spiegato perché ha sorpreso un po’ tutti con le scelte del suo primo undici titolare: “Senza Yildiz devo cercare più qualità in mezzo al campo, quindi ho deciso di mettere un difensore in meno”.

Il nuovo progetto

Semplice, lineare: ma sfacciatamente nuovo nel progetto juventino che ha sempre basato le certezze sulla difesa a tre, per mano di Tudor, e coinvolgendo ben poco i calciatori vicini alla scadenza del contratto come Kostic, che soltanto nelle ultime due gare – dopo il cambio di guardia in panchina – ha trovato continuità e il primo gol della stagione, seguito da Cambiaso dirottato a destra dal nuovo allenatore.

L’indicazione di Comolli

Spalletti a Cremona è stato glaciale sui gol, ma poi non ha nascosto la felicità per la vittoria e anche per i segnali che ha raccolto nel primo match sulla panchina bianconera. Ha cambiato poco nel giro di qualche giorno ma è bastato per lasciar vedere cose nuove, rafforzando convinzioni al punto di aver coinvolto nell’idea di poter parlare di nuovo di scudetto. “Risultati”: è stata la parola chiave fornita da Damien Comolli per spingere il tasto reset e ripartire. Semplificando così bene da tirar fuori l’orgoglio del popolo bianconero, stimolando allenatore e rosa. I tifosi non sono più disposti a sognare senza riscontri, ma la prima Juve di Spalletti è parsa già abbastanza comoda e centrata per tenere bene la strada del successo.

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