E' morto Jimmy Greaves, il Tottenham lo ricorda con un minuto di silenzio (Foto: Getty)
L’Inghilterra cambia le regole sul minuto di silenzio prima delle partite: sarà concesso solo in casi specifici
Tutti noi abbiamo ancora negli occhi la commozione legata al minuto di silenzio osservato in tutto il mondo per la prematura morte dell’ex calciatore del Liverpool Diogo Jota (e del fratello), o più di recente in Italia per la morte dell’ex allenatore Giovanni Galeone. Da oggi la Premier League introduce nuove regole per il minuto di silenzio, la tradizionale commemorazione che precede l’inizio delle partite. In Inghilterra infatti è emersa una novità che va a toccare questa regola particolare, quella legata alla pausa che si osserva prima del calcio d’inizio quando viene a mancare qualche personaggio di spicco nel mondo del calcio e non solo. Ecco i dettagli ed il motivo.
In Inghilterra cambia la regola sul minuto di silenzio. Le squadre infatti dovranno rispettare criteri precisi stabiliti dal governo e da un apposito comitato, il World Events Working Group (WEWG), incaricato di decidere quali eventi meritano di essere ricordati in questo modo.
Le nuove linee guida stabiliscono che non verranno più osservati minuti di silenzio per disastri naturali o attentati terroristici: l’omaggio sarà riservato solo a tragedie legate al mondo dello sport.
Fino a oggi, le squadre si fermavano per commemorare una vasta gamma di eventi, dalle morti di personalità importanti a catastrofi di vario genere. Tuttavia, secondo il Times, la necessità di introdurre regole più rigide è nata dopo le polemiche scatenate dalla decisione della FA di illuminare l’arco di Wembley in seguito all’attacco del 7 ottobre, gesto che aveva già precedenti con l’Ucraina nel 2022.
Il nuovo comitato ha quindi analizzato caso per caso, arrivando a una soluzione più definita: da ora in poi, in Inghilterra, il minuto di silenzio verrà osservato solo per eventi che abbiano un forte legame con il calcio — come la scomparsa di giocatori o figure del mondo sportivo, ad esempio Diogo Jota e André Silva.
Per eventi di rilevanza nazionale, come la morte di un sovrano, sarà invece il governo a fornire le direttive su come procedere negli specifici casi. Le singole società, comunque, potranno decidere autonomamente in circostanze particolari, come è accaduto nel caso del Manchester United e del Manchester City dopo l’attacco terroristico alla sinagoga di Manchester.
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