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Milan-Lazio, il grande ex è Tare: 15 anni di colpi top e flop dell’ex ds biancoceleste

Milan-Lazio non è una partita come le altre per Igli Tare, direttore sportivo dei rossoneri che per 15 anni ha vestito i panni da dirigente tuttofare del club biancoceleste.

Per la prima volta dopo l’addio alla Lazio, Igli Tare assisterà da spettatore non indifferente alla sfida contro il Milan. I rossoneri hanno iniziato bene il campionato e sono reduci dalla vittoria nel derby contro l’Inter che ha dato ancora più carica alla truppa di Allegri in vista del confronto di questa sera contro la Lazio. L’eredità di Tare assume un peso rilevante (in positivo, ma anche un po’ in negativo) di un incrocio che riapre inevitabilmente il libro dei ricordi, dopo 18 anni vissuti nel club biancoceleste tra campo e scrivania (15 da dirigente).

Igli Tare, direttore sportivo del Milan
Igli Tare, direttore sportivo del Milan, al Social Football Summit

Tare, gli acquisti top alla Lazio

Il grande lavoro di Tare ha portato la Lazio a giocarsi obiettivi significativi, sfiorando anche lo Scudetto nell’anno in cui la Serie A fu fermata dal Covid-19. Tra i pali il colpo sicuramente più importante è Ivan Provedel, arrivato per 2 milioni di euro e diventato due anni fa il miglior portiere della Serie A con record di clean sheet, 21, eguagliando Buffon.

In difesa: da De Vrij a Romagnoli

Nel reparto arretrato, Tare ha acquistato diversi profili che si sono ben disimpegnati: Lulic, Romagnoli, tifoso della laziale arrivato a parametro zero, De Vrij (che con Inzaghi è diventato leader e ha seguito poi il tecnico piacentino all’Inter), oltre a Lazzari.

Da Felipe Anderson a Milinkovic-Savic

In mezzo al campo Tare ha fatto operazioni impressionanti: Zaccagni, Felipe Anderson, acquistato per 8 milioni dal Santos e poi rivenduto a 38 a West Ham, dunque riportato a Formello per 3 milioni di euro.
I due pezzi di diamante dell’album dei ricordi sono Sergej Milinkovic e Luis Alberto costati 16 milioni totali e diventati pezzi pregiatissimi del massimo campionato italiano. Non possono essere dimenticati Lucas Leiva e soprattutto il profeta Hernanes, che ha incendiato la fantasia dei tifosi biancocelesti a suon di colpi d’alta classe.

Ciro e Miro

In attacco c’è ovviamente Ciro Immobile, ex capitano della Lazio e miglior marcatore della storia del club, e Miroslav Klose, che dopo aver segnato la storia con la maglia del Bayern Monaco, ha saputo ben disimpegnarsi.

Tare: quanti flop alla Lazio

Tare è stato un grande direttore sportivo, ma non sono mancati gli acquisti flop alla Lazio. “Sarà una rivelazione”, disse il ds albanese del portiere Luis Maximiano, costato 7 milioni più bonus e finito molto presto in panchina con Sarri alla guida della squadra. I tifosi biancocelesti non rimpiangono di certo Vavro (pagato 12 milioni e rivenduto a 4), oltre a Ciani, Durmisi, Wallace e Fares. Non hanno fatto prestazioni indimenticabili Escalante e Berisha, presentati come ottimi profili complementari del centrocampo, ma che non hanno reso come ci si sarebbe aspettato.

Ha deluso i tifosi laziali anche l’ex stella del Manchester United, Nani, dal quale tutti si aspettavano almeno un sussulto tecnico, considerando le grandi qualità del portoghese. Chi illuse il pubblico biancoceleste fu anche Djibril Cissé, due gravi infortuni con l’Auxerre ne hanno pregiudicato la carriera. A segno nella prima giornata si è poi rivelato flop clamoroso.

L’attaccante kossovaro Muriqi, soprannominato il Pirata, difficoltà tecniche imbarazzanti come la mancanza di lucidità davanti la porta. Fu pagato 20 milioni ma segnò 2 gol in 2 anni, poi ceduto per 8 milioni al Maiorca, dove è rinato con istanza immediata segnando 15 gol alla prima stagione in Liga. Dopo ha fatto ancora fatica anche in Spagna. Si rivelarono flop anche l’attaccante uruguaiano Emiliano Alfaro, il centravanti nigeriano Stephen Makinwa. 

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