Roberto De Zerbi allenatore del Marsiglia in esclusiva a Sportitalia (Screen Sportitalia)
Roberto De Zerbi, tecnico del Marsiglia, sarà ospite questa sera di SPORTITALIA. Potrete seguire le sue dichiarazioni in esclusiva a partire dalle 23:00.
Si sta ben disimpegnando in Ligue 1 con l’OM, De Zerbi, ma la stagione è ancora lunga e ci sarà spazio per migliorare ogni traguardo parziale. Nel massimo campionato francese la classifica è ancora corte e il Marsiglia occupa il terzo posto a un punto dal PSG e a due dalla sorprendente capolista Lens. Questa sera avrete la possibilità di assistere in diretta, sul canale 60, alle parole dell’ex guida del Sassuolo.
Questa sera gli interrogativi posti a De Zerbi sono stati tanti, dai problemi del calcio italiano a un’analisi globale sul campionato, passando anche per le riflessioni più analitiche sui temi dell’attualità. Il tecnico dell’OM ha spiegato anche il rapporto con il tifo del club transalpino e la ricetta che sta applicando in questa stagione calcistica.
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Le parole del tecnico bresciano: “Come hai conquistato Marsiglia? Sto cercando di fare le cose fatte perbene. La competizione è forte, oltre al Paris che quando stanno bene sono dei marziani. La Ligue 1 è difficile, ci stiamo difendendo. Sicuramente possiamo fare meglio, anche negli ultimi risultati potevamo avere qualcosa in più”.
Ucraina, Inghilterra, Francia: “L’ultima parentesi da giocatore l’ho vissuta al Cluj, mi sono affacciato a un calcio diverso. Una nuova mentalità e mi ero ripromesso di farlo all’estero da allenatore. Lo Shakhtar più grande club dell’Est-Europa con una visione calcistica importante. Inter? Nessun contatto in estate. Zero. Mi piacerebbe tornare in Italia. Il Milan è stata la mamma calcistica, sono legatissimo alla vecchia società, Galliani e Braida e tutti coloro che mi hanno aiutato. Ho sempre una simpatia particolare, una forma di riconoscenza, ma non devo chiudere nessun cerchio e la mia carriera è andata avanti senza di loro”.
Due cessioni alle milanesi? “Luis Henrique ha bisogno di fiducia, ha qualità importanti e deve dimostrarle in una piazza importante. Rabiot è un campione, è un bravissimo ragazzo e professionista esemplare. C’è stato un problema, ci sono delle regole e lì la situazione è degenerata. Come calciatore è difficilmente sostituibile”.
Estupinan? “Ho responsabilità fin quando giocano con me. Il calcio va ad ambientamento. E non sempre riescono a esprimersi al meglio”.
Poi aggiunge: “Questo è il tredicesimo anno che alleno. Questa è una squadra particolare, tra quelle allenate è la meno bella. Ma è quella che fa più punti e fa più gol. Fare calcio a Marsiglia è molto difficile. E’ un posto speciale, è il Sud Italia all’ennesima potenza. Le pressioni sono diverse. Questo club ha la storia che lo fa essere il migliore in Francia, ma l’aspetto finanziario del PSG negli ultimi 15 anni ha fatto da padrone”.
Miglior De Zerbi di sempre?”Quando allenavo a Brighton, in Europa League c’era lo stato infuocato. Ho detto ai miei collaboratori che volevo venire qui. Sono pazzi come me! Quando mi ha chiamato Benatia mi si è accesa la luce e non ho ascoltato nessuno. Sapevo tutte le difficoltà, ma quando è così mi esprimo al meglio. Al 100% sono me stesso: mi sento più completo rispetto al passato e riesco a gestire tutto meglio. Poi siamo giudicati a seconda dei risultati. Pareggio nei minuti di recupero all’ultima giornata? Non ho smaltito ancora la sconfitta con l’Atalanta”.
Hojbjerg-Juventus? “E’ un mio fedelissimo. Vice-capitano, è il giocatore con più personalità e carisma. Non credo si muova”.
Io in Arabia? “C’è tempo per tutto. Non critico quelli che lo fanno, dietro le decisioni ci sono dei motivi. Spero di rimanere tanti anni a Marsiglia, lì il calcio sta crescendo. Il campionato italiano lo seguo sempre, magari in futuro… Speriamo di andare al Mondiale, sarei contento per Gattuso e Buffon”.
“Raspadori è uno di quelli su cui ho investito molto, l’ho fatto capitano a 18 anni. E’ un testardo per imporsi ovunque, è stato decisivo per gli Scudetti del Napoli. A Madrid ha avuto un’occasione importante. Aubameyang? Campionissimo. Del livello di Benzema, Higuain, Lewandowski. Ha raccolto di meno di quello che avrebbe potuto fare. Mercato di gennaio? Abbiamo alcuni infortunati, perdiamo due giocatori per la Coppa d’Africa. Vediamo”.
Poco prima della fine della puntata l’allenatore ha stilato un 4-2-3-1 particolare tra i migliori allenati nella sua carriera.
Articolo a cura di Niccolò Anfosso e Massimiliano Fina
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