Duchessa: “Se McLaren non vince il Mondiale piloti sarebbe clamoroso, ma Norris ha commesso errori che non sono da campione”
Con Giuliano Duchessa, fondatore di autoracer.it e storica firma del Corriere della Sera, analizziamo questo finale Mondiale di Formula 1, tra una corsa a tre per il titolo ed un anno da dimenticare alla Ferrari.
Duchessa, partiamo proprio dalla Ferrari. Abu Dhabi calerà il sipario: c’è qualcosa da salvare in questa stagione?
“Veramente poco da salvare, se non una crescita ulteriore di Leclerc. Ha fatto vedere cose importanti con una macchina che, come ha detto Vasseur, non è stata più sviluppata. Si è pensato alla macchina del prossimo anno: per non perderne lo sviluppo si è interrotto ogni tipo di upgrade sulla attuale. Il Qatar è stata una gara emblematica: non ha funzionato nulla”.
Come commenta le voci di un possibile addio di Leclerc?
“Aston Martin pensa al dopo Alonso nel 2027. Prima o poi ci sarà: Fernando vuol guidare una vettura di Newey. Una delle due-tre opzioni su cui Aston Martin vorrà andare sarà Leclerc, senza dubbio alcuno. Se fallisce l’ingaggio di Verstappen, andrà su Leclerc. Sappiamo tutti come Charles sia innamorato della Ferrari. Credo si sia arrivati ad un momento di logorio e dall’altro ad un punto di svolta. Se, però, la macchina è competitiva il prossimo anno, si sistema tutto, altrimenti è giusto guardarsi attorno. Come Verstappen insegna, per lottare per il Mondiale, devi avere almeno la seconda macchina più veloce”.
Norris, la McLaren e quel dovere morale
Duchessa, chi vince il Mondiale?
“Veramente difficile. Piastri, dopo Monza, aveva 100 e passa punti di vantaggio su Verstappen. E non mostrava preoccupazione. Il favorito è Norris, ha 12 punti di vantaggio e gli basta arrivare quarto. Quando si arriva all’ultima gara, tutto deve andare alla perfezione. A Yas Marina credo siano abbastanza vicine 5-6 macchine. Non sarà facile per nessuno. La domanda è chi può perderlo: Norris ha tutto da perdere. Se non lo vince McLaren è clamoroso“.

Più deluso o più esaltato dalla stagione di Piastri e Norris?
“A metà. Non sono troppo severo con Piastri. Non abbiamo avuto l’impressione che la McLaren lo abbia sostenuto in maniera forte. Lui è al terzo anno di Formula Uno, con Norris c’è una differenza importante di esperienza. Norris ha fatto errori che non sono da campione del mondo. Piastri, in Qatar, ha fatto tutto giusto: ha avuto una reazione. Con Norris sono più severo: per l’esperienza e la velocità che ha era lecito aspettarsi di più. Verstappen ha detto che avrebbe vinto due mesi fa il Mondiale: è vero. Stella ha detto che voleva rendere il campionato noioso: ci è riuscito solo per i costruttori”.
Se le dico che Verstappen è come Senna, butta giù la chiamata?
“No, non butto giù. Mi ricorda più Schumacher. Ha quella capacità fredda e spietata di farsi supportare e seguire da un gruppo. Cannibale e leader, dicevamo lo stesso di Schumacher quando era in Benetton. Arrivato in Ferrari, abbiamo capito tutti chi fosse. Verstappen è quella situazione lì: fa parte dei cinque più grandi di tutti i tempi. Ci sono piloti che non vincono neppure con la macchina migliore”.






