Cambierà tutto dal prossimo anno e per Mercedes, è la fine di un’era. Toto Wolff ha dichiarato che ormai, è il momento di farlo.
Anche la Formula 1 è fatta di grandi cicli sportivi che si aprono e si chiudono, trattandosi di uno sport dove l’evoluzione delle macchine, la carriera di ingegneri e piloti e gli investimenti in team nuovi o vecchi vanno e vengono, creando un mondo in cui rimanere indietro significa soccombere sotto i colpi della concorrenza. Lo sappiamo bene, basti vedere la situazione di Ferrari ad oggi.

Un altro team che lo sa bene è Mercedes. La squadra tedesca ha avuto un ciclo virtuoso tra il 2014 ed il 2020 da cui però è uscita con le ossa rotte, non riuscendo mai più a tornare alla vittoria sotto i “colpi” di una Red Bull aliena, guidata personalità come Sebastian Vettel, Helmut Marko, Christian Horner e naturalmente, Max Verstappen ed Adrian Newey.
Se l’addio di Lewis Hamilton ha segnato un momento di svolta per la squadra, un suo importantissimo senatore, Toto Wolff, manager dietro il successo di quegli anni, ha dato un annuncio che fa capire a pieno quanto il ciclo storico di Mercedes sia arrivato ormai al suo naturale termine. Per la squadra tedesca, è ora di farsi un bel “lifting”.
Wolff, lo dice con una punta di nostalgia
Dal 2026, le regole in merito a power unit e aerodinamica cambieranno ancora in F1 portando ad un cambio di equilibri nella griglia che potrebbe pure premiare Mercedes: il passaggio per arrivarci però non sarà privo di lacrime, per gli appassionati. Per la prima volta dal 2014, questo porterà infatti Mercedes a cambiare del tutto la power unit ibrida a cui la squadra si è sempre affidata.

Un ciclo durato dieci anni in cui – come Wolff ha ricordato in conferenza stampa con tanta nostalgia per quei tempi -il team ha incontrato: “Tanti trionfi con questo motore”. Ma è il momento di guardare avanti, anche perché potrebbe trattarsi della grande occasione per tornare a vincere, dopo quasi sei anni di digiuno che sono inaccettabili per team e tifosi.
D’altra parte, Wolff guarda al presente, prima che al futuro, intendendo blindare il secondo posto nei Costruttori a discapito della nostra Ferrari: “Dobbiamo dare il massimo per portare a termine il lavoro”, afferma con determinazione il manager della squadra tedesca. Poi, sarà il momento di salutare con un addio sentito il motore che ha spinto le Frecce Argentate per dieci anni.






