Tarquini: “Ferrari, i tifosi sono stanchi di portare la croce. Mondiale a Norris? Se così dovesse essere ha inciso più la macchina”
Con l’ex pilota anche di Formula 1 Gabriele Tarquini andiamo ad analizzare quello che sarà questo combattuto finale di Mondiale sulla pista di Yas Marina.
Tarquini, partiamo dal Mondiale. Che gara sarà Yas Marina?
“Una gara di nervi, psicologica, oltre che di prestazioni. C’è un inseguitore, come Verstappen, che ha guadagnato tantissimi punti, che ha un auto non all’altezza delle McLaren. Max, però, è in un momento di forma strepitoso, Norris deve fare attenzione a tutto questo”.
Dovesse vincere il Mondiale, quanto ha inciso Norris nella vittoria del titolo?
“Ha inciso più la Mclaren, ad essere onesti. Guardandolo con un occhio critico, c’è una superiorità tecnica imbarazzante, come lo è stato nel periodo di Mercedes con Hamilton, ad esempio. Norris si è ripreso da un inizio di stagione non all’altezza, Piastri si era mostrato anche superiore. Nessuno, però, si aspettava il terzo incomodo di questo livello”.
Ecco, veniamo a Verstappen
“Lui lo si è visto: lo si vede sempre. L’unico a sconfiggere la Mercedes quando era inarrivabile, con dedizione, velocità. L’unico che va oltre i limiti della macchina: nel bene e nel male. Di suoi errori, però, negli ultimi anni se ne ricordano pochi. Si ricordano le imprese. Ci ha messo tanto del suo in un team forte, ha costruito una fiducia illimitata nei suoi uomini. Impossibile non riconoscere il valore di Max alla guida della Red Bull che resta la migliore delle inseguitrici McLaren”.
Ferrari, le scelte sbagliate nei posti sbagliati
Qual è, oggi, il valore Verstappen nella Formula 1?
“Assolutamente nei primi cinque della storia. È un personaggio che divide, al di là dello standard dei piloti attuali. Nessuno può dire che Max va piano ed è il migliore da parecchi anni a questa parte”.

Tarquini, veniamo alla Ferrari. Dia un voto alla stagione della rossa
“Da zero a 10 direi 2 e sono anche generoso: tutti i fan si portano dietro questa croce chiamata Ferrari. Erano parecchi anni che non erano così scarsamente competitivi, quest’anno è stato quello della resa. La stampa italiana non è molto critica nei confronti di Ferrari eppure si scagliano contro ogni qual volta c’è qualche critica. Hanno fermato lo sviluppo della macchina prima dell’estate, mettendo in luce diversi controsenso. Sono molto deluso come la gran parte degli italiani, nonostante degli sforzi pazzeschi dal punto di vista economico. Hanno la forza finanziaria per lottare per il Mondiale”.
Vasseur deve fare le valigie?
“Questo non lo so, è difficile giudicare una squadra dall’esterno. Secondo me il problema Ferrari nasce prima di Vasseur, anche se il team principal non ha portato i risultati sperati. Negli ultimi 7-8 anni si è distrutto il tessuto di una squadra che aveva talenti che sono andati a vincere altrove. C’è una mancanza di visione dalla cupola, si è sgretolato un tessuto del team che andava bene. Il problema è chi ha scelto gli uomini nei posti di comando”.






