Jannik Sinner non trova pace neanche lontano dai campi e la stangata arriva proprio dal suo collega, Lorenzo Musetti. Uno schiaffo senza precedenti.
Il tennis italiano ha chiuso il 2025 con una fotografia che fino a pochi anni fa sarebbe sembrata irrealistica. Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, i due migliori interpreti azzurri della racchetta, hanno condiviso non solo una stagione di altissimo livello, ma anche il palcoscenico più esclusivo del circuito: le ATP Finals. Un dato simbolico, che certifica lo strapotere dell’Italia rispetto a molti altri Paesi storicamente dominanti e racconta di un movimento ormai strutturato, profondo e competitivo. Sinner ha vissuto un’annata semplicemente straordinaria.
Con 58 vittorie e appena 6 sconfitte, il numero due del mondo ha messo in bacheca Australian Open, Wimbledon, ATP Finals e Masters 1000 di Parigi, oltre ai titoli di Pechino e Vienna. Finali raggiunte anche a Roma, Roland Garros, Cincinnati e US Open, sempre contro Alcaraz. Una continuità impressionante, che lo ha portato a chiudere il 2025 a ridosso della vetta del ranking ATP e a imporsi come riferimento tecnico e mentale del tennis mondiale insieme allo spagnolo.

Accanto a lui, Musetti ha completato la stagione più solida e matura della sua carriera. I numeri sono diversi, ma il percorso resta di altissimo profilo: 45 vittorie e 22 sconfitte, una finale a Montecarlo, semifinali a Madrid, Roma e Roland Garros, quarti di finale allo US Open, oltre a finali a Chengdu e Atene. Il dato più significativo resta però un altro: la prima chiusura stagionale in top 10, traguardo che lo consacra definitivamente tra i grandi del circuito.
Il valore del tennis italiano non si esaurisce qui. Alle spalle di Sinner e Musetti cresce una generazione che spinge forte. Flavio Cobolli, protagonista di una Coppa Davis memorabile, è solo uno dei volti di un movimento che oggi può permettersi il lusso della profondità. Avere due giocatori alle Finals e altri pronti a inserirsi stabilmente nei grandi tornei è la prova di una supremazia costruita nel tempo, non frutto del caso. Nonostante questo però, per Sinner è arrivato uno schiaffo morale da chi non si sarebbe mai aspettato.
Musetti miglior atleta dell’anno: la Gazzetta dello Sport scarta Sinner
Ed è proprio in questo contesto che ha fatto rumore la decisione della Gazzetta dello Sport di assegnare a Lorenzo Musetti il premio di Atleta dell’anno 2025. Una scelta che, guardando esclusivamente ai numeri, appare quantomeno sorprendente. Il confronto diretto tra le stagioni dei due azzurri è netto: Sinner ha vinto Slam, Masters 1000 e Finals, chiudendo con uno score quasi perfetto; Musetti ha vissuto l’anno della consacrazione, ma senza titoli di primissima fascia. Il paradosso è evidente, eppure una possibile chiave di lettura esiste. Sinner, per rendimento, continuità e peso internazionale, è oggi fuori categoria nel panorama sportivo italiano. Metterlo in competizione con chiunque, probabilmente, rischia di rendere il confronto impari. Premiare Musetti potrebbe quindi essere un modo per valorizzare un percorso di crescita, un salto di qualità che ha portato un altro italiano nell’élite del tennis mondiale.

C’è però anche un’altra interpretazione, più maliziosa, che circola negli ambienti sportivi. Secondo alcuni osservatori, la scelta potrebbe riflettere indirettamente le polemiche che hanno accompagnato Sinner nell’ultimo periodo: dalla gestione della Coppa Davis, alle questioni fiscali, fino ai dibattiti su cittadinanza e identità. Temi extra-campo che, pur non intaccando i risultati sportivi, hanno contribuito a creare un clima più complesso attorno alla sua figura. Qualunque sia la verità, una cosa resta certa: il tennis italiano non ha mai avuto così tanto talento contemporaneamente. Che il premio vada a Musetti o che il riferimento resti Sinner, il dato più importante è che l’Italia oggi può permettersi di discutere su chi sia “il migliore”, non più su chi possa semplicemente competere. E questo, al netto di ogni polemica, è il vero successo del 2025.






