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Juve, messaggio di Elkann sulla cessione: la sentenza di tre grandi ex

Dopo le dichiarazioni di John Elkann che ha confermato come la Juventus non sia attualmente in vendita. Sono arrivate anche le parole di tre ex Juventus sulla questione. 

Non solo il no secco di John Elkann, a confermare l’impossibilità della cessione da parte della squadra bianconera sono arrivate anche le parole di 3 grandi ex come Dino Zoff, Gianluigi Buffon e Michel Platini. La Juventus non è in vendita. È questo il messaggio chiaro e deciso che emerge dopo il rifiuto dell’offerta di acquisto presentata da Tether e il successivo comunicato di Exor, e ora anche dalle parole degli ex bianconeri. Un no secco che non sembra essere ritratto con la Juventus che resterà ancora come da generazioni della famiglia Agnelli. Una Juventus che non vuole e non vorrà cambiare.

John Elkann, presidente di Exor
John Elkann, presidente di Exor

 

Le parole di Platini

Dopo le parole di John Elkann sulla cessione che non avverrà della Juventus, è intervenuto anche Michel Platini che ha detto la sua. Ecco le sue dichiarazioni a Il Giornale: “Non penso nulla, anzi sono orgoglioso che John Elkann abbia già respinto l’offerta, la vendita della Juventus è impossibile. Perché? Perché la Juventus è la storia del calcio italiano ed internazionale, Juventus significa Agnelli, un fenomeno unico, quasi esclusivo che è nato oltre un secolo fa ed è destinato a proseguire. Dunque non si possono vendere le emozioni, i tifosi, la tradizione e questo John Elkann lo sa benissimo“.

Sull’offerta: “Non conosco questi signori che vogliono comprare la Juventus. Il mondo della nuova finanza è tutto da scoprire, studiare, con la massima attenzione e la massima prudenza. Ripeto, massima prudenza. La finanza ha preso in mano il football, il potere e i soldi prima di tutto, il resto sembra non contare. Dominano i politicanti, astuti, furbi, servi sciocchi, anche nelle istituzioni calcistiche. Ma la politica è tutt’altra cosa, francamente fatico ad accostarla al calcio”. 

Su una Juve segna la famiglia Agnelli: “Non posso prevedere il futuro, ma sono sicuro che John non cederà ad alcuna proposta avanzata da questi soci di minoranza. Io non posso dimenticare 5 anni meravigliosi per la squadra e per la mia carriera. E’ stato magnifico il rapporto instaurato con l’Avvocato e con gli altri della famiglia“. Sul pallone d’oro regalato: “Il Pallone d’Oro è a casa di John. Questa è un’altra testimonianza del rapporto che conserviamo, di stima, di rispetto“. Un ritorno di Platini come Presidente: “I tifosi me lo chiedono ancora oggi. Ho riflettuto ma la mia famiglia ha priorità su tutto e a settant’anni non posso e non possiamo ricominciare un’altra esperienza anche se il richiamo è forte. Questo non significa che non starò vicino alla Juventus, la Juventus degli Agnelli. La Juventus di John Elkann“.

Le parole di Zoff

Su Libero, ha parlato così della situazione in casa Juventus, Dino Zoff: “Non ho mai ritenuto si potesse concretizzare l’accordo. Ci sono un po’ rimasto, poi ho pensato che sarebbe stata una cosa impossibile da concretizzarsi. Difatti, puntuale, è arrivato il “no grazie” di Exor. La Juventus per la quale ho tifato sin da bambino non è soltanto una società di calcio, è qualcosa di più a Torino. Per capirlo occorre averci giocato e averla allenata come ho fatto io”.

Sulla gestione di John Elkann: “Penso onestamente di sì, in fin dei conti di fronte a un’offerta che pareva seria è stato detto e motivato un no“. Sul passato: “Ho sempre ritenuto la Juve il club di un casato nobiliare e che rappresentava qualcosa di unico. E’ la squadra con più tifosi, e soprattutto resta il club amato in tutte le regioni d’Italia. Ovunque trovate un tifoso della Juve“.

Ancora sulla possibilità di cessione: “Non ci ho mai creduto già si vociferava di una cessione, né ora. E sa perché? Perché quando giocavo con la maglia numero 1 di quella squadra mi sembrava valesse quasi più della Fiat per l’Avvocato e per tutta la famiglia. Posso solo dire che il legame con la dinastia è saldo dal 1923, quindi da 102 anni. E’ la storia a parlare. Non penso si interrompa mai malgrado certe voci e certe offese”. 

Sullo stile Juventus: “Trovai un mondo diverso, un club nel quale l’organizzazione, le regole stabilite e la serietà nei comportamenti valevano oro. Quando un ragazzo giovane arrivava a giocare da noi, Boniperti che era il deus ex machina imponeva davvero lo stile Juventus“. Sull’Avvocato come l’epicentro: “Si e Boniperti stabiliva cosa era giusto fare e cosa non fare“.

Ancora sull’argomento cessione: “Non sono nella sua testa (Elkann) ma, ripeto, sono certo che la Juventus non verrà mai ceduta. Una cosa sono i giornali, un’altra la squadra del cuore del casato“.

Le parole di Buffon

Così invece ha parlato Buffon a La Gazzetta dello Sport: “Il tifoso della Juve deve essere orgoglioso e deve riconoscere sempre il merito e la felicità di essere riconoscibile attraverso la famiglia Agnelli e in questo caso John Elkann. Non mi sembra di aver visto che John o la famiglia Agnelli abbiamo messo la Juve in vendita. Questa è la cosa principale. Parliamo di una storia vincente che in certi momenti può avere delle problematiche“.

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