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Juve, riecco Cabal: perché può essere il jolly ‘svolta’ di Spalletti

Gol decisivo contro il Bologna, regalo portato a casa (ha scambiato la maglia con Bernardeschi), dedica al figlio con tanto di bacio al tatuaggio e premio di MVP della sfida del Dall’Ara. La serata magica di Juan Cabal con la Juventus.

Il Jolly di Luciano Spalletti, dopo tanti infortuni si prende la scena, quasi a sorpresa, in un match importantissimo con la Vecchia Signora che ha riscattato il passo falso del Maradona contro il Napoli. Il colombiano ha trovato il suo secondo gol in Serie A dopo la rete segnata all’Atalanta: fiducia da parte della Juventus che può contare su un’arma in più in termini di gol e assist!

Juan Cabal regala tre punti pesantissimi alla Juventus contro il Bologna (Screen X)

 

Cabal-Juve: il jolly di Spalletti che non t’aspetti

Il classe 2001, dopo la parentesi al Verona, è diventato molto ambito sul mercato italiano con la Juventus che ha superato la concorrenza dell’Inter per strapparlo all’Hellas. Strutta fisica importante, velocità e discreta tecnica, con il colombiano molto apprezzato da Spalletti per via della sua duttilità: Cabal può giocare come terzino sinistro e all’occorrenza come esterno a tutta fascia in un centrocampo a cinque, dando al tecnico di Certaldo maggiori soluzioni nei suoi moduli.

La maglia scambiata con Bernardeschi e il bacio al tatuaggio


DAZN ha intervistato l’MVP di Bologna-Juventus, protagonista della vittoria del Dall’Ara con la rete che ha regalato i tre punti alla formazione di Spalletti. “Ho scambiato la maglia con Bernardeschi, uno juventino che ho visto giocare tanto. Voglio portarmela a casa insieme ai tre punti, sono felice perché la squadra ha lasciato tutto in campo. Il bacio al braccio? Un tatuaggio per mio figlio, ho fatto goal per lui. Il rapporto con Spalletti? Vuole tanto da me perché sa che c’è tanto da dare e che mi alleno bene in settimana”.

Ritorno importante nelle rotazioni


Le parole di Luciano Spalletti ai microfoni di DAZN dopo la vittoria della Juventus sul campo del Bologna: “Cabal deve imparare a correggere le sue emozioni, è un cavallo perché ha gamba, forza, cento metri nelle gambe… Ha il talento della ripetitività, poi è fisico, è forte di testa, ma nelle partite che ha giocato finora era un po’ “sporco”, per cui gli ho rotto un po’ le scatole”.

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