Kylian Mbappé continua a dominare in campo con il Real Madrid e fuori dal rettangolo di gioco, vincendo una causa legale contro il PSG per stipendi e bonus arretrati della sua ultima stagione nella capitale francese.
Mentre Kylian Mbappé continua a segnare a raffica con la maglia del Real Madrid, vince in tribunale la causa in corsa con il PSG. Il numero 10 dei Blancos, infatti, aveva ancora una mega pendenza con il suo ex club per via del trasferimento a parametro zero dell’estate del 2024. Quando aveva lasciato i parigini alla scadenza del contratto e aveva quindi firmato per la Casa Blanca.
Si tratta di una causa per il gli stipendi degli ultimi mesi della stagione 2023/24.

La decisione del tribunale di Parigi
Il tribunale del lavoro di Parigi ha infatti stabilito che il club francese è tenuto a versare stipendi e bonus arretrati all’attuale stella del Real Madrid, per un totale di 61 milioni di euro. Una vittoria importante per il calciatore, almeno fino all’eventuale ricorso in appello da parte del PSG.
La decisione dei giudici mette un primo punto fermo su una delle battaglie legali più clamorose degli ultimi anni nel calcio europeo. Mbappé, dopo aver lasciato Parigi al termine del contratto per trasferirsi a parametro zero al Real Madrid, aveva portato il club davanti alla giustizia ordinaria per il mancato pagamento di una parte consistente degli emolumenti maturati nel finale della sua ultima stagione in Francia.
Le richieste di Mbappé
In realtà, le cifre inizialmente in ballo erano di proporzioni ben più imponenti. Dopo aver esaurito tutte le vie di risoluzione alternative, il caso era approdato in tribunale e gli avvocati di entrambe le parti avevano presentato richieste faraoniche. Mbappé aveva avanzato una pretesa complessiva di 263 milioni di euro, suddivisi tra 44,6 milioni per licenziamento senza giusta causa, 40,4 milioni di premio alla firma – comprensivi anche dei giorni di riposo – e 37,5 milioni per lavoro dissimulato. La difesa del giocatore sosteneva infatti la necessità di riqualificare il contratto da tempo determinato a tempo indeterminato.
La risposta del PSG
Il PSG aveva risposto con una controffensiva ancora più pesante, chiedendo 440 milioni di euro al calciatore. Secondo il club parigino, Mbappé si sarebbe reso responsabile di azione sleale, gravi violazioni degli obblighi contrattuali e dei principi di buona fede, oltre ad aver nascosto tra luglio 2022 e giugno 2023 la volontà di non rinnovare oltre giugno 2024. Una scelta che, secondo il PSG, avrebbe privato la società di una potenziale indennità di trasferimento di almeno 180 milioni di euro, pari alla cifra investita nel 2017 per acquistarlo dal Monaco.
Nei mesi scorsi Mbappé aveva anche ottenuto il congelamento cautelare di 55,4 milioni di euro sui conti del club, misura poi annullata definitivamente. Quella somma corrispondeva agli ultimi stipendi e premi non versati quando l’attaccante vestiva ancora la maglia del PSG.
L’epilogo, in attesa del ricorso
Con la sentenza odierna, il tribunale del lavoro ha respinto tutte le richieste del club e condannato il PSG a pagare 61 milioni di euro al suo ex fuoriclasse. Una decisione che il club dell’emiro del Qatar potrà ora impugnare davanti alla corte d’appello, lasciando la porta aperta a un nuovo capitolo di una vicenda tutt’altro che chiusa.






