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Clamoroso Sinner, tradito Panatta: tutto alla luce del sole

Tra Sinner e Panatta non sempre è corso buon sangue. Non sono mai mancate frecciatine pubblica, ma ora è il tradimento clamoroso a rubare la scena.

Nel racconto del tennis italiano esistono figure che, pur appartenendo a epoche diverse, finiscono inevitabilmente per intrecciarsi. Jannik Sinner e Adriano Panatta rappresentano due poli di questo racconto: il presente che guarda avanti con metodo e freddezza, e il passato glorioso, fatto di talento istintivo, carisma e colpi entrati nella memoria collettiva. Due campioni che non si sono mai affrontati sul campo, ma che negli anni si sono trovati spesso uno accanto all’altro nel dibattito pubblico. Il rapporto tra Sinner e Panatta non è mai stato conflittuale in senso personale, ma è stato segnato da una serie di polemiche sottili, sempre espresse con toni civili, che hanno riflesso una diversa idea di tennis. Panatta, voce storica e mai banale, non ha nascosto in passato alcune perplessità sul gioco dell’altoatesino, giudicato a tratti troppo lineare, poco incline alla fantasia e all’improvvisazione. Critiche tecniche, non distruttive, ma significative perché arrivate da chi resta l’ultimo italiano capace di vincere il Roland Garros.

Jannik Sinner
Clamoroso Sinner, tradito Panatta: tutto alla luce del sole – Sportitalia.it (screen Youtube)

Dall’altra parte, Sinner ha sempre scelto la strada del silenzio. Nessuna replica diretta, nessuna risposta piccata. Una distanza mantenuta con eleganza, che ha contribuito a rafforzare l’idea di un cambio generazionale netto: il tennis di oggi non ha più bisogno di essere spiegato, ma dimostrato con i risultati. E i risultati, negli ultimi anni, hanno parlato in modo inequivocabile. Slam, continuità, leadership e una centralità ormai stabile nel panorama mondiale. Nonostante le differenze di visione, Sinner e Panatta restano due simboli complementari: uno è il volto del futuro, l’altro resta una pietra miliare del passato. Proprio per questo, il legame ideale tra i due è sempre sembrato naturale, quasi obbligato. Ed è per questo che, negli ultimi giorni, si è consumato quello che può essere definito – con una punta di ironia – un tradimento bello e buono, più simbolico che reale, ma carico di significato mediatico.

Infantino sceglie Sinner: Panatta messo all’angolo

Il secondo capitolo di questa storia si è scritto a Doha, a margine degli eventi legati alla Coppa Intercontinentale. Qui Gianni Infantino, presidente della FIFA, ha incontrato Sinner, concedendosi sorrisi, strette di mano e foto ricordo che hanno rapidamente fatto il giro dei media. Un incontro informale, quasi leggero, che però racconta molto più di quanto sembri. Infantino non ha mai nascosto la sua passione per il tennis e, soprattutto, non ha mai fatto mistero di essere stato in passato un grande tifoso di Panatta.

Gianni Infantino
Infantino sceglie Sinner: Panatta messo all’angolo – Sportitalia.it (screen Youtube)

Un riferimento dichiarato, quasi sentimentale, legato a un’epoca in cui il tennis italiano viveva di un solo, grande faro. Eppure, a Doha, il presidente FIFA si è lasciato andare a battute e complicità con Sinner, confessando di seguire quando può le sue partite e di apprezzarne il percorso. È qui che il racconto si tinge di ironia. L’idolo di Infantino è sempre stato Panatta, ma oggi davanti a lui c’è Sinner. Il volto nuovo, il campione contemporaneo, l’uomo che ha raccolto un’eredità forse mai formalmente passata, ma ormai evidente. Un “tradimento” simbolico, certo, ma che fotografa perfettamente il cambio di testimone nel tennis italiano.

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