Calciomercato Inter, festa offuscata: un big di Conte deve partire

Calciomercato Inter, festa scudetto offuscata dalla voci: un big di Conte deve partire per risanare il bilancio. I nomi in ballo

(Getty Images)

In casa Inter è festa grande perché mettere fine al regno Juventus in Serie A non è affatto banale nonostante la modestia del, nostro campionato. E sarà così ancora per giorni, anche se il ritorno a Milano di Steven Zhang non è dettato solo dalle celebrazioni. Il presidente deve fare chiarezza sui fondi in arrivo per puntellare un bilancio in rosso fosso e con questo impostare il mercato.

Il ‘Corriere dello Sport’ fa il punto sulle trattative in entrata e in uscita. Servono una punta di esperienza internazionale, tipo Aguero a parametro zero per intenderci, un esterno basso a sinistra, un portiere che raccolga l’eredità di Handanovic e almeno un paio di difensori. L’ossatura rimarrà questa, ma almeno uno o due big della rosa di Conte rischiano di essere ceduti.

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I nomi in ballo sono diversi. Più Lautaro Martinez di Lukaku, specialmente se il Barcelona dovesse tornare alla carica per l’attaccante argentino mettendo sul piatto da 80 a 100 milioni. E ancora, uno tra De Vrij (che sta per passare con Raiola) e Skriniar, oltre a Vidal e forse Sanchez.

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Calciomercato Inter, Beppe Marotta spiega la sua scelta ed esalta i meriti di Conte

Dello scudetto, del mercato, della sua persona esperienza in nerazzurro ha parlato nelle ultime ore Beppe Marotta, ospite a Sky Sport. Ha ricordato che la differenza con la Juventus negli ultimi anni è stata notevole, quindi il successo più grande è aver ripianato il gap. I meriti di Antonio Conte sono evidenti, lui è un vincente e ha saputo trasmettere questa mentalità anche ai ragazzi.

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E spiega le sue scelte: “Credo sia meglio prendere un giocatore in meno e un allenatore bravo piuttosto che a un giocatore in più e un allenatore scarso. Quindi ho proposto Conte all’Inter perché ritenevo fosse la persona giusta al momento giusto”. E l’addio alla Juve? “Una risoluzione consensuale, ma credo sia anche un fatto fisiologico. Agnelli  è un presidente manager, Paratici era un ragazzo, è giusto così. Io accetto le sfide, con l’Inter è iniziata subito una nuova sfida”.

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