Il sogno di Camila, otto anni: andare alle Olimpiadi

Si chiama Camila Iachini, ed è una giovanissima venezuelana di origine italiana di soli otto anni di età, un grande talento delle BMX della quale è già considerata un fenomeno assoluto

Camila BMX
L’età media dei ragazzi che si affaccia alla BMX è sempre più giovane: 11 anni (Getty Images)

Camila non ha paura di niente; adora il downhill e le acrobazie. É  caduta spesso e ogni volta che cade dice semplicemente… “capita”.

Camila, otto anni

Camila, di cognome fa Iachini, è considerata un talento straordinario della BMX, un vero e proprio fenomeno. Deve la sua passione alle Olimpiadi: quando aveva appena tre anni, vedendo la gara delle BMX delle Olimpiadi di Rio con il nonno, disse… “ecco quello che voglio fare”.

Il giorno dopo il nonno gli regalò una bicicletta speciale, una piccola BMX: e da allora sono passati solo cinque anni. Oggi Camila è nella squadra giovanile venezuelana di BMX, si allena con ragazzi più grandi di lei di dieci anni che mangiano la sua polvere. La sua bicicletta sembra sempre troppo grande per lei, ma la domina con una capacità straordinaria. La sua allenatrice è una ex olimpionica, Stefany Hernandez, che a Rio vinse il bronzo. Ispirata da Stefany, ma soprattutto una due volte campionessa olimpica, la colombiana Mariana Pajon, oggi Camila sogna le Olimpiadi.

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Sogno olimpico

Il suo campo di gioco è Los Teques, pista della nazionale venezuelana di BMX che Camila conosce a memoria: qui ha letteralmente strapazzato tutti i ciclisti del suo paese. Tanto da vincere 25 medaglie nazionali e internazionali guadagnandosi il diritto di partecipare ai mondiali che ad agosto si terranno a Papendal, in Olanda.

In Venezuela tutti la vorrebbero alle Olimpiadi di Tokyo: e anche se il regolamento non vieta ai giovanissimi, persino ai bambini, di essere iscritti avendone diritto (occorrono tempi di qualificazione o vincere le selezioni nazionali) la scadenza olimpica sembra prematura per lei.

Mamma Jessica e papà Mario, un nonno di origine italiana, guardano preoccupati la ragazzina. E la lasciano fare: “É un talento mostruoso e già ora non so più che cosa insegnarle – confessa la sua allenatrice, Stefany Hernandez – ha una feroce determinazione, un dono divino. E può davvero diventare la più grande ciclista di sempre…”

 

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