Marino Bartoletti, doloroso addio: “Il mio tempo era sprecato”

Marino Bartoletti, doloroso addio. Con un lungo posto, il popolare giornalista sportivo e scrittore saluta tutti: “Il mio tempo era sprecato”

Appena il tempo di godersi un riconoscimento meritato, il secondo posto al Premio Bancarella 2021 con la sua ultima fatica, ‘La Cena degli Dei’. Poi però Marino Bartoletti ha preso una decisione che ha lasciato esterrefatti, anche se conoscendo il suo senso del limite e la sua educazione, sorprende fino ad un certo punto.

(Facebook)

Il popolare giornalista e scrittore ha deciso che la sua esperienza sui social è da considerarsi chiusa. “Nell’estate del 2016 aprii questa pagina pubblica con entusiasmo, serietà, passione e voglia di condivisione, pensando di trasferirvi le mie riflessioni, i miei sentimenti, i miei ricordi. E l’ho sempre tenuta viva, stringendo i denti, anche quando avrei avuto ragionevolmente ben altro a cui pensare”.

Bartoletti spiega di essere ben conscio che non avrebbe rivoluzionato il mondo, ma comunque voleva offrire un punti di vista. “In parte credo di esserci riuscito: ma purtroppo solo in parte. E’ vero, ho trovato tantissimi compagni di viaggio meravigliosi che mi hanno seguito nello spirito e nel piacere di un fertile scambio. Ma ho anche trovato una massa – a un certo punto per me incontrollabile – di personaggi sostanzialmente votati all’infelicità”.

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Marino Bartoletti, doloroso addio: si p reso conto che con certe persone era tempo sprecato

Un odio e una barbarie che gli hanno fatto capire come “il mio tempo era assolutamente sprecato. E, dunque, che il piccolissimo tentativo di ‘civilizzazione’ era naufragato. Nella pagina pubblica più aperta al confronto che credo ci sia, mi sono sentito apostrofare con epiteti spesso ingiusti (se non addirittura pesantemente ingiuriosi) solo perché, al limite della sopportazione, ogni tanto mi sono ‘permesso’ di replicare a commenti poco simpatici (o fuori tema): come se non ne avessi il diritto”.

Una battaglia che ha deciso di non combattere più, o almeno non sui social: “Io posso anche leggere, rispondere, tacere, replicare, ingoiare o, al limite bloccare (cosa che ho fatto raramente, sempre convinto che non sia la strada più costruttiva). Però non posso passare i miei giorni (e le mie notti) a fare la ‘sentinella’ di quello che poteva e doveva essere un fertile terreno di confronto”. Invece è diventato un campo di battaglia e lui non ha più voglia di combattere. Anche se chiosa che “moltissimi di voi mi mancheranno!”

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