Nella splendida finale contro l’azero Aghayev, uno degli atleti più forti nella storia del karate, l’azzurro Luigi Busà vince una medaglia d’oro storica
Un oro storico: nella prima finale di karate della storia alle Olimpiadi, la disciplina è stata accolta solo da questa edizione di Tokyo 2020, Luigi Busà conquista la medaglia d’oro nella finale maschile sotto i 75 chili.
Olimpiadi, Busà oro nel karate
Il cammino di Luigi Busà era stato straordinario ma certo non sorprendente considerando i suoi molti successi in ambito europeo e mondiale. Originario di Avola, atleta del gruppo sportivo dei Carabinieri, Busà aveva conquistato la semifinale contro l’ucraino Horuna in modo netto, con tre yuko uno di seguito all’altro senza mai dare la possibilità al suo avversario di reagire in qualche maniera.
Ma è stato in finale che Busà ha compiuto il suo capolavoro. Opposto all’azero Aghayev, atleta straordinario, uno dei più forti di sempre, cui lo lega un passato di grandi duelli ma anche di amicizia, Busà ha sfruttato l’unica occasione per strappare un punto, quello decisivo.
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Nono oro di Tokyo
Strenua la difesa dell’atleta del karateka, 33 anni, che ha opposto una resistenza estremamente fisica ad Aghayev che le tenta tutte. Anche ai limiti del regolamento, per strappare almeno un punto e portare il match oltre il tempo limite dei tre minuti.
Finale palpitante con tre contatti durissimi: gli arbitri si affidano anche al replay ma non arrivano altri punti e per Busà arriva, dopo due ori mondiali e cinque europei, arriva la vittoria più prestigiosa di sempre. È il nono oro, la 37esima medaglia: un record assoluto per una spedizione italiana alle Olimpiadi.
