US Open, Djokovic e l’eterna domanda: “Il più forte di noi tre? Ve lo dico”

US Open, Djokovic e l’eterna domanda che tutti i giornalisti gli fanno anche se Federer e Nadal non ci sono: “Il più forte di noi tre? Ve lo dico”

Due turni passati abbastanza facilmente agli US Open, anche se gli sono costati un set perso. Ma la vittoria schiacciante contro il giovane olandese Tallon Griekspoor ha dimostrato che l’obiettivo Grande Slam per Novak Djokovic è reale. Il numero uno al mondo non si sottrae alla pressione, così come non scappa quando in conferenza stampa gli chiedono di rispondere alla domanda del secolo.

(Getty Images)

Perché negli ultimi vent’anni Roger Federer, Rafa Nadal e lui hanno riscritto la storia del tennis dando vita ad una rivalità intensa e bellissima. Difficile scegliere il più forte, anche se i tifosi hanno le loro preferenze. Ma intanto, un po’ come è stato nel basket Nba per Michael Jordan, LeBron James e Kobe Bryantm, anche qui sono in tre per il titolo di numero uno.

Lui un’idea ce l’ha e non si chiama fuori: “Difficile dire chi sia meglio, abbiamo tutti caratteristiche diverse e abbiamo avuto percorsi diversi. In qualche modo siamo complementari, anche perché abbiamo vinto tutti su superfici diverse. Ma nostra rivalità è stata importantissima per il tennis. Quindi più se ne parla e meglio è per la popolarità del nostro sport”.

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US Open, Djokovic e l’eterna domanda: la sua ricetta per rilanciare il mondo del tennis

Djokovic dà sempre l’idea che la pressione, anche quella eccessiva come in questa occasione, non gli dia nessun fastidio. Così come non pensa al fatto che in questa edizione degli US Open manchino diversi campioni come Federer, Nadal ma anche Serena Williams che hanno scritto la storia del tennis.

(Getty Images)

La sua ricetta per promuovere ancora di più il tennis è chiara: “Dobbiamo fare ancora di più per promuovere il marchio dei giocatori della Next Gen. Ho sempre pensato che sia meglio avere tanti grandi nomi in gioco. Allo stesso tempo, però, questo è uno sport dove vince uno solo. Quindi è normale che ci sia più attenzione su chi vince i tornei. Dobbiamo riuscire a sfruttare tutto il nostro potenziale in termini di diritti TV e di promozione commerciale, stiamo andando nella direzione giusta”.

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