Djokovic e la sconfitta allo Us Open: Toni Nadal sicuro sul motivo del ko

Djokovic, la netta sconfitta in finale allo Us Open contro Medvedev continua a far discutere. Anche Toni Nadal ha espresso il suo parere a riguardo

Novak Djokovic
Novak Djokovic (Getty Images)

In pochi se lo aspettavano, eppure è successo in una modalità imprevista e imprevedibile. E’ stato davvero un ko pesante quello subito da Novak Djokovic nella finale dello Us Open contro Medvedev. Una vittoria netta quella del russo, numero 2 del ranking Atp, che si è imposto in tre set con un triplo 6-4, punteggio che sarebbe anche potuto essere più largo in suo favore specie nell’ultimo parziale.

Una sconfitta doppiamente deludente per Djokovic che ha visto svanire la possibilità di superare Nadal e Federer nel numero degli Slam e soprattutto l’opportunità di incamerare il Grand Slam personale, ovvero essere il detentore del titolo dei 4 tornei Major in una stagione, impresa quest’ultima riuscita per l’ultima volta a Rod Laver nel 1969.

Sul ko di Djokovic a Flushing Meadows si è soffermato anche Toni Nadal, attuale coach di Felix Auger Aliassime e storico allenatore del nipote Rafa. In un suo commento per El Pais, Toni ha provato a spiegare i motivi della sconfitta del serbo sottolineandone, in particolare, un aspetto.

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Djokovic, l’analisi di Toni Nadal sul ko allo Us Open

“Djokovic sapeva molto bene che quella era la partita più importante della sua vita – si legge su Tennisworlditalia – e che, in caso di vittoria, avrebbe chiuso il dibattito sul più forte di sempre. A volte però anche i grandi campioni non ce la fanno a superare la forte pressione di certi momenti e vengono traditi dai  nervi e questo è proprio quello che è accaduto a Djokovic.”

Toni Nadal
Toni Nadal (Getty Images)

Un’analisi verosimilmente condivisibile quella del coach spagnolo. In oltre dieci anni di carriera, raramente, si era visto un Djokovic così in difficoltà e teso al cospetto di un avversario in una finale Slam. Emblematico il pianto nel corso del terzo set quando tutto il pubblico di Arthur Ashe lo ha sostenuto ininterrottamente per spronarlo per la possibile rimonta. Rimonta che non è arrivata, svanita come il sogno Grand Slam

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