Mondiali ogni due anni, scontro tra club e FIFA: la reazione

La FIFA vuole i Mondiali ogni due anni, ma l’idea non piace ai club e alla UEFA: sono arrivati i comunicati di risposta alla proposta

Infantino
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Da qualche mese si parla sempre di più dell’ipotesi di disputare i Mondiali ogni due anni. La FIFA, infatti, lo scorso maggio ha incaricato l’amministrazione di condurre uno studio sulla fattibilità di questo nuovo progetto che, nel caso dovesse essere ufficializzato, porterà le Nazionali a contendersi la Coppa del Mondo con cadenza biennale a partire dal 2028.

Una proposta sicuramente affascinante, ma che complicherebbe non poco la vita dei club e anche delle stesse selezioni. Pensiamo in prima istanza ai calendari, sempre più pieni di appuntamenti e complicati ulteriormente dalla pandemia; ma anche alle Nazionali meno ricche o con meno alternative, che avrebbero meno tempo e meno possibilità di disputare un mondiale.

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Mondiali ogni due anni, il duro comunicato della UEFA e dell’ECA

Al Khelaifi
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La proposta della FIFA proprio non piace alla UEFA e soprattutto ai club, che già troppo spesso sono costretti a rinunciare ai propri calciatori stipendiati per lunghi viaggi o infortuni in Nazionale.

“L’Uefa è delusa della metodologia adottata, che finora ha portato alla comunicazione e alla promozione aperta di riforme radicali prima che sia stata data, insieme agli altri portatori di interessi, la possibilità di partecipare a qualsiasi incontro di consultazione”, ha dichiarato l’organismo europeo in un duro comunicato, in cui viene anche sottolineato che la FIFA finora ha ignorato la loro richiesta di un incontro per parlare dell’ipotesi Mondiali ogni due anni.

Sullo stesso piano si è posta l’ECA che, tramite il suo presidente Nasser Al Khelaifi, ha rilasciato questa dichiarazione all’Associated Press: “Le proposte della FIFA porterebbero a un impatto diretto e distruttivo sul gioco dal punto di vista dei club, sia a livello nazionale che internazionale. Inoltre, le proposte metterebbero a rischio la salute e il benessere dei giocatori. Diluirebbero il valore e il significato delle competizioni dei club e delle nazionali. Qualsiasi decisione relativa al futuro del calendario internazionale delle partite può avvenire solo con il consenso dei club, con il benessere dei giocatori al centro e in linea con gli obblighi legalmente vincolanti che normalmente non avrebbero bisogno di essere ribaditi”.

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Insomma, difficile credere che la FIFA possa portare avanti questo progetto senza il consenso di UEFA e club. La vicenda sicuramente verrà monitorata con attenzione in attesa di un chiarimento tra le parti.

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