Valentino Rossi, l’omaggio di un big è pazzesco: “Ero così nervoso…”

Valentino Rossi, l’omaggio di un big è pazzesco. Quando l’ha conosciuto per la prima volta è stato un disastro: “Ero così nervoso…”

Valentino Rossi
Valentino Rossi (Getty Images)

Quanto mancherà Valentino Rossi al mondo del Motomondiale lo scopriremo da gennaio io poi, quando sarà chiaro a tutti che non ci saranno ripensamenti e non lo rivedremo più in sella. Ma intanto chi lo conosce bene, sa quale sia il suo peso specifico nel mondo dello sport e conosce bene il suo carisma.

Come Pecco Bagnaia che oggi molti vedono come il suo erede. Ha cominciato a correre per il Team VR46 da ragazzino e in una lunga intervista alla CNN confessa ch ela prima volta non è andata come si sarebbe aspettate. Lui, timido di carattere anche se in pista non si direbbe, di fronte al suo idolo. Un mezzo disastro, poi rimediato.

“Ricordo molto bene la prima volta che l’ho incontrato. Stavamo cenando e… Vale insieme al nostro allenatore entrò nel ristorante. Ero molto nervoso di incontrare il mio idolo, era strano vederlo di fronte a me e stringergli la mano. Ora siamo buoni amici e parliamo molto del mio campionato. Nell’ultimo mese mi ha incoraggiato ad essere sempre il migliore e di migliorare ogni volta“.

Pecco Bagnaia
Pecco Bagnaia alla guida della Ducati (Getty Images)

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Valentino Rossi, l’omaggio di un big è pazzesco e per il futuro tutte le porte sono aperte

Pecco Bagnaia per molti sarà uno dei favoriti nella prossima stagione anche perché i 52 punti di distacco da Fabio Quartararo a tre gare dalla fine sono quasi impossibili da rimontare. Lo pensa anche Eric Mahè, manager del francese, che ha indicato nel torinese, in Marquez e in Jorge Martin il poker che si giocherà il titolo 2022.

MotoGP Silverstone Quartararo
Fabio Quartararo (Getty Images)

Ma a sorpresa ha anche aperto scenari diversi per Fabio: “Andrà dove è meglio per lui e oggi è tutto aperto – ha detto a AutoHebdò – e per il momento nulla è chiaro sul 2023. Fabio è contento delle sue prestazioni, ma dobbiamo analizzarle, perché queste prestazioni sono più dalla parte di Fabio che del suo pacchetto. La tendenza è quella di firmare un anno o anche un anno e mezzo prima. Se ci sono prospettive chiare, allora procediamo. Fabio è giovane, ha il futuro davanti“

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